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Analisi logica: i complementi diretti

Analisi logica complementi diretti. Come fare l'analisi logica dei complementi diretti e come riconoscerli attraverso le domande specifiche.

ANALISI LOGICA: I COMPLEMENTI DIRETTI. Fare bene l'analisi logica di una frase significa saper riconoscere e classificare i vari elementi che la compongono: soggetto, predicato, attributo, apposizione, complementi diretti e complementi indiretti. I complementi sono tantissimi e spesso è difficile riconoscerli, in particolare quelli diretti, in quanto non hanno preposizioni che ci consentono di arrivare subito alla soluzione. E allora, come fare? Facciamo un bel riepilogo con qualche esempio, così che possiate riconoscere e distinguere velocemente tutti i complementi diretti. 

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COMPLEMENTI DIRETTI: DOMANDE E QUALI SONO. I complementi sono espansioni della frase minima e completano o arricchiscono il significato degli elementi del gruppo del predicato e del soggetto. I complementi si distinguono in:

  • complementi diretti: si collegano al verbo da cui dipendono in modo diretto, senza preposizione
  • complementi indiretti: si collegano al verbo da cui dipendono attraverso le preposizioni

I complementi diretti sono quindi:

  • complemento oggetto
  • complemento predicativo del soggetto 
  • complemento predicativo dell'oggetto
     

ANALISI LOGICA COMPLEMENTI DIRETTI: IL COMPLEMENTO OGGETTO. Il complemento oggetto indica la persona, l'animale o la cosa su cui ricade direttamente l'azione compiuta dal soggetto ed è espressa da un verbo transitivo attivo. Esso non è mai preceduto da preposizione, è sempre retto da un verbo transitivo, può essere sostituito da un nome, da un parte sostantivata o da un pronome. Il complemento risponde alla domanda "chi, che cosa?".

  • Esempio. Ho consultato un avvocato.
     

Complemento oggetto partitivo. Il complemento oggetto può essere preceduto da un articolo partitivo e in questo caso viene chiamato complemento oggetto partitivo:

  • Esempio. Ti porterò del gelato (= un po' di gelato).

In genere il complemento oggetto si colloca dopo il predicato: questa posizione è obbligatoria se il complemento oggetto è costituito da un pronome personale atono (mi, ti, si, ci, vi …) nelle voci dell'imperativo, gerundio, participio passato: 

  • Esempio. Devi leggerlo

Si colloca prima del predicato se è un pronome personale atono o un aggettivo o pronome relativo:

  • Esempio. Marta mi ha seguito (ha seguito me).
  • Esempio. Chi devi contattare?
     

COMPLEMENTI DIRETTI: IL COMPLEMENTO PREDICATIVO DELL'OGGETTO. Il complemento predicativo dell'oggetto è costituito da un nome o un aggettivo che completa il significato del predicato e si riferisce al complemento oggetto con il quale concorda. Esso dipende dai verbi appellativi, elettivi, estimativi, effettivi e molti transitivi attivi che hanno il complemento oggetto espresso:

  • Esempio. I presenti hanno nominato Francesco (complemento oggetto) rappresentante (complemento predicativo dell'oggetto) di classe. 

Quando è un nome o un aggettivo sostantivato il complemento predicativo dell'oggetto può essere introdotto da preposizioni o avverbi:

  • Esempio. Tu mi tratti da sciocco
     

COMPLEMENTI DIRETTI. COMPLEMENTO PREDICATIVO DEL SOGGETTO. Il complemento predicativo del soggetto è costituito da un nome o un aggettivo che completa il significato della frase e si riferisce al soggetto:

  • Esempio. I tempi sembrano maturi

Anche in questo caso a volte può essere preceduto da preposizioni o avverbi:

  • Esempio. Vengo scambiata spesso per una modella.
     

Leggi anche: Complemento predicativo del soggetto e dell'oggetto

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