All’indomani della pandemia, l’homeschooling ha subito una vera e propria impennata. La pratica di istruire i propri figli tra le mura domestiche, precedentemente adottata solo da un numero esiguo di famiglie, sta vivendo una sorta di rinascita. Secondo gli ultimi dati forniti diramati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, il numero di famiglie che scelgono questa strada è aumentato vertiginosamente, toccando quota 11.000 unità, e registrando, così, un incredibile aumento del 500%. Ma cosa ha determinato questa tendenza? Lo approfondiamo di seguito.
Cos’è l’homeschooling
Prima di addentrarci nella notizia, può essere utile fare un attimo il punto chiarendo cosa sia l’homeschooling. Anche noto come istruzione a domicilio o insegnamento domestico, è una pratica educativa in cui i genitori assumono la responsabilità di istruire i propri figli a casa, invece di inviarli a frequentare una scuola tradizionale. Così facendo, i genitori sono gli insegnanti dei loro figli in maniera esclusiva o quasi, coinvolgendo tutor o insegnanti privati.
Quali sono i vantaggi di tale approccio educativo? L’homeschooling permette una maggiore flessibilità rispetto alla tradizionale istruzione scolastica, poiché consente di personalizzare il curriculum per adattarlo alle esigenze e agli interessi specifici di ogni bambino. I genitori possono creare un ambiente di apprendimento su misura, concentrarsi su argomenti specifici e utilizzare approcci di insegnamento diversificati per soddisfare le esigenze di apprendimento dei loro figli.
Boom dell’Homeschooling in Italia
Sono i dati pubblicati dal quotidiano La Stampa a testimoniarne la rapida crescita, relativamente all’anno scolastico 2021/2022. Se confrontati con le cifre pre-pandemiche, il cambiamento è sorprendente: prima dell’emergenza sanitaria, le famiglie coinvolte nell’homeschooling erano poco meno di 2.000, con 1.800 bambini delle scuole primarie coinvolti. Ora, invece, il numero ammonta a 11.000 unità, un aumento di oltre cinque volte.
Ma, a sorpresa, questo fenomeno non è solo italiano, rispecchierebbe una tendenza globale. In molte nazioni del mondo, come gli Stati Uniti e il Canada ad esempio, l’homeschooling è una scelta sempre più diffusa: sempre più genitori stanno scegliendo di optare per questa modalità educativa alternativa. Ma c’è una differenza tra scuole medie e superiori. Nelle prime, i dati rivelano un incremento del 270%: da 1.651 studenti pre-pandemia a 6.122 studenti che ricevono istruzione a casa oggi. Alle superiori il fenomeno non è così ampio: interessa solamente 2.000 studenti.
Le ragioni dietro questa crescente preferenza per l’homeschooling sono molteplici. Se alcune famiglie hanno deciso di adottarlo per garantire la sicurezza dei propri figli durante la pandemia, evitando di esporli al virus all’interno delle scuole tradizionali, altri hanno deciso di cedere anche per favorire una sorta di personalizzazione dell’istruzione dei propri figli. Mentre in Italia l’homeschooling sta vivendo un’esplosione di popolarità, il fenomeno non è universalmente ben accolto. In Francia, ad esempio, il Presidente Emmanuel Macron sta conducendo una battaglia per cercare di fermare questa pratica educativa, deciso a combattere il fenomeno per preservare il sistema educativo tradizionale nel suo Paese.
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