I Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali si uniscono per una collaborazione musicale speciale con “Bottiglie vuote”, una versione inedita del brano contenuto nell’album “Hello World” della band bergamasca. Pubblicato il 6 dicembre 2024, l’album è stato anticipato dai singoli “Romantico ma muori” e “Islanda”, entrambi premiati con il Disco di Platino per il loro successo commerciale.
Questa nuova versione del brano vede la partecipazione di Max Pezzali, figura iconica del panorama musicale italiano, che presta la sua inconfondibile voce per arricchire la narrazione già distintiva dei Pinguini Tattici Nucleari. La collaborazione ha permesso di creare un ponte generazionale, conquistando un pubblico trasversale per età grazie all’autenticità espressiva che caratterizza entrambi gli artisti.
Il sodalizio artistico si basa su affinità narrative evidenti: entrambi sono maestri nel raccontare storie di sogni, realtà provinciali e sentimenti amorosi con un linguaggio diretto e sincero. Questa genuinità nell’espressione dei sentimenti rappresenta il tratto distintivo che ha reso sia i Pinguini Tattici Nucleari che Max Pezzali tra gli artisti più amati e seguiti in Italia. La loro capacità di parlare al cuore degli ascoltatori attraverso un pop autentico trova in “Bottiglie vuote” la sua perfetta sintesi, unendo due visioni artistiche complementari in un unico, emozionante duetto.
Il testo di ‘Bottiglie vuote’
C’è una storia sepolta dentro questo mare
Come una siringa da non calpestare
Un’estate che scappa e non ritorna più
Tu per cosa sei nata? Per saper volare?
Però quando ti tuffi sei spettacolare
In questo cielo dipinto di nero Anish Kapoor
Hai letto la mia lettera, era piena di postille
Sono un figlio di Troia però pure di Achille
Conosci le mie debolezze, ma tu non vuoi dirle
A me che ne ho mille, millе, mille
Vorrei portarti al mare allе quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Sul tavolino dell’Algida la vita sfuma
Si ritorna bambini a chiedere la spuma
A fumare una cannuccia come fosse una Lucky Strike
(Eh no, eh no)
La cenere non si mischia con la sabbia
C’è chi cresce per noia, chi perché si cambia
In fondo tutti hanno una storia da non raccontare mai
Hai pianto troppe lacrime per questo tuo
Imbecille
Ma proverò a rimettertele dentro le pupille
Sei come il mare: unica, io come le
Conchiglie
Sai ce ne sono mille mille mille
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Ti darò un nome nuovo in ogni lingua
Potrò chiamarti da turista
Pure se ti so a memoria
Noi figli della luna, noi grandi aspettative
Noi scappati di casa, noi nudi nel cortile
Noi lettere d’amore chiuse in una bottiglia
Noi sconosciuti ieri, ma oggi già famiglia
Vorrei portarti al mare alle quattro di notte
Quando tutti dormono tranne le onde
Stare a guardare gli aerei che vanno a New York
Ti hanno legata al mondo per le caviglie
Ma nascondi i sogni nelle bottiglie vuote
Che cuore, e speri che le troverò
Il significato di ‘Bottiglie vuote’
La canzone esplora tematiche profonde attraverso un linguaggio ricco di metafore evocative. Il mare, elemento ricorrente nel brano, rappresenta le ferite del passato, ciò che è nascosto e doloroso, paragonato a “una siringa da non calpestare”. La figura femminile viene descritta come un essere capace di volare ma contemporaneamente ancorata alla realtà, “legata al mondo per le caviglie”.
Nella sezione interpretata da Pezzali emergono riferimenti nostalgici all’infanzia (“si ritorna bambini a chiedere la spuma”), accompagnati da riflessioni sulla crescita spesso forzata o superficiale, dove “tutti hanno una storia da non raccontare mai”. Il cuore della canzone risiede nell’aspirazione a un legame autentico, a una connessione che trascenda le barriere linguistiche e temporali.
Le “bottiglie vuote” diventano così il simbolo centrale del brano: contenitori di sogni e desideri fragili che la protagonista nasconde, nella speranza che qualcuno li scopra e li realizzi. Sono metafora della vulnerabilità condivisa, dei segreti affidati a chi si ama, trasformando due “sconosciuti ieri” in una “famiglia” oggi.
La storia dell’amicizia tra Pinguini Tattici Nucleari e Max Pezzali
Un’amicizia che dura da sette anni è quella che lega Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, e Max Pezzali. In un rapporto caratterizzato da profonda stima reciproca e affinità artistica, l’ex leader degli 883 è stato tra i primi a credere nel potenziale della band bergamasca, quando ancora si muoveva nella scena indie italiana.
Il primo incontro tra i due risale al 2018, un momento che ha dato origine a una sintonia immediata. Da allora, l’idea di una collaborazione artistica è stata spesso al centro delle loro conversazioni, fino a trovare la sua concretizzazione in “Bottiglie vuote”, brano che entrambi hanno sentito essere perfetto per unire le loro voci.
Ciò che lega i due progetti musicali è un approccio simile alla composizione e alla narrazione: entrambi utilizzano un linguaggio diretto, capace di rispecchiare le esperienze quotidiane e di comunicare con il pubblico attraverso storie autentiche che parlano di provincia, sentimenti e sogni.
Non è un caso che lo stesso Pezzali abbia definito i Pinguini Tattici Nucleari come “gli eredi degli 883”, riconoscendo nella band la capacità di parlare a diverse generazioni con la stessa immediatezza e sincerità che ha caratterizzato il suo percorso artistico. Questa collaborazione rappresenta quindi la celebrazione di un’affinità artistica che, nonostante appartenga a due epoche musicali diverse, trova nella condivisione di valori e visioni il suo punto di forza.