Bronzi di Riace: l’origine e la storia
I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo di provenienza greca o magnogreca, pervenute in eccezionale stato di conservazione e conservate attualmente al Museo Nazionale di Reggio Calabria. Ad oggi non esistono ancora elementi certi che permettono di attribuire con certezza le opere ad uno specifico scultore, anche se le ipotesi sulla provenienza sono molteplici. Data la tecnica utilizzata e la precisione delle proporzioni delle statue, le sculture sono databili al V secolo a. C. , più precisamente tra il 500 e il 470. È in questo periodo, infatti, che in Grecia e nelle colonie affini prende avvio lo studio accurato dell’anatomia umana e delle proporzioni e che le opere acquisiscono un maggiore realismo. Date queste premesse, molti studiosi attribuiscono i Bronzi allo scultore Policleto di Argo: per primo l’artista, infatti, fissa nell’opera “Cànone” i principi di equilibrio e proporzione riprodotti magnificamente nelle sculture.
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Bronzi di Riace: il ritrovamento
Il ritrovamento dei Bronzi di Riace risale al 1972 esattamente da quando un giovane sub vide spuntare un braccio dal fondale marino a circa trecento metri dalla costa di Riace Marina in Calabria. Successivamente le statue vennero recuperate dal nucleo sommozzatori dei carabinieri per poi essere pulite dall’opificio delle pietre dure di Firenze. Questa fase durò circa tre anni per concludersi con il trasferimento dei Bronzi nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, dove ancora oggi sono collocati.
Bronzi di Riace: l’analisi dell’opera
I Bronzi di Riace sono due statue di bronzo che ad oggi rappresentano il più importante rinvenimento archeologico dell’ultimo secolo. La prima statua è una scultura a tutto tondo alta 1,98 metri: essa rappresenta un uomo giovane e forte, completamente nudo e in posizione eretta. La scultura si contraddistingue per una posa naturale in quanto il peso è sostenuto dalla gamba destra, con una conseguente rotazione del bacino. Tutta la muscolatura è vigorosa e modellata in modo anatomicamente corretto e proporzionato. La seconda statua è di solo un centimetro più bassa della prima, con una posizione del corpo quasi identica ad essa. La differenza più evidente è il modellato della testa: in quest’ultima, infatti, la calotta cranica è liscia come se fosse coperta da un copricapo mentre nella prima i capelli sono lunghi e ricci.