Brunori Sas a Sanremo 2025 con “L’albero di noci”
Brunori Sas debutta per la prima volta al Festival di Sanremo con il brano “L’albero di noci”: per il cantautore si tratta dell’esordio sul palco del Teatro Ariston anche se è un artista molto apprezzato e affermato. Il brano sanremese dà il titolo anche al nuovo progetto discografico che sarà pubblicato da Island Records venerdì 14 febbraio. Proprio nella stessa data, durante la serata cover, Brunori salirà su quel palco accompagnato da Riccardo Sinigallia e Dimartino per omaggiare Lucio Dalla attraverso una reinterpretazione di “L’anno che verrà”.
Il testo ufficiale di “L’albero di noci”
Ecco il testo ufficiale di “L’albero di noci” di Brunori Sas, diffuso, come ogni anno, in anteprima dal settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, quindi anche dal sito del giornale:
Sono cresciute veloci le foglie sull’albero delle noci
E nei tuoi occhi di mamma adesso splende una piccola fiamma
Io come sempre canguro fra il passato e il futuro
Scrivo canzoni d’amore alla ricerca di un porto sicuro
E come un ragioniere in bilico fra il dare e l’avere
Faccio partite doppie persino col mio cuore
Come si può cadere in basso
Da una distanza siderale
Sono passati veloci questi anni feroci
E nel mio cuore di padre il desiderio adesso è chiuso a chiave
E tu sei stata bravissima all’esame di maturità
Ad unire i puntini fra la mia bocca e la verità
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
Il buio che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuto in una terra crudele dove la neve si mescola al miele
E le persone buone portano in testa corone di spine
Ed ho imparato sin da bambino la differenza fra il sangue e il vino
E che una vita si può spezzare per un pezzetto di carne o di pane
E a tutta questa felicità io non mi posso abituare
Perché conosco il sogno del faraone
Le vacche grasse e le vacche magre
E che si può cadere da una distanza siderale
Vorrei cambiare la voce
Vorrei cantare senza parole
Senza mentire
Per paura di farti soffrire
Vorrei cantarti l’amore, amore
La notte che arriva nel giorno che muore
Senza cadere
Nella paura di farti male
Sono cresciuti troppo veloci questi riccioli meravigliosi
E ora ti vedo camminare con la manina in quella di tua madre
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l’architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare
Il significato
La canzone – scritta dallo stesso Brunori Sas al secolo Dario Brunori – è dedicata alla figlia Fiammetta, di soli tre anni, che non a caso è la prima fan della canzone. Il cantautore calabrese racconta in una intervista a Tv, Sorrisi e Canzoni come la figlia si diverta a personalizzare il ritornello con parole tutte sue e come, quando sente il verso “adesso splende una piccola fiamma“, si indichi con il dito esclamando “Sono io!”. Il brano affronta, come è ovvio che sia, il tema della genitorialità, esplorando sia la gioia che le paure che l’arrivo di un figlio porta con sé. Brunori, con grande onestà, condivide le proprie insicurezze e il timore di non essere all’altezza di un ruolo tanto importante. Il titolo della canzone è un omaggio a un albero di noci realmente esistente nel paese in cui vive, un albero che, nella sua immaginazione, custodisce tutte le canzoni.
Ph. Chiara Mirelli