Bullismo a Eboli: una ragazzina di 13 anni picchiata in classe - Studentville

Bullismo a Eboli: una ragazzina di 13 anni picchiata in classe

È stata brutalmente aggredita a scuola da una sua coetanea, fatto che aveva già dei precedenti risalenti allo scorso anno. Il padre ha denunciato l’accaduto sui social e sporto denuncia alle autorità competenti.
Bullismo a Eboli: una ragazzina di 13 anni picchiata in classe

A Eboli, in provincia di Salerno, il tema della sicurezza nelle scuole è diventato di pressante attualità in questi giorni, riportando l’attenzione su un problema, quello del bullismo, che sembra non avere mai fine, continuando a mietere vittime soprattutto tra i giovanissimi. La notizia dell’aggressione ha scosso profondamente la comunità scolastica che ora sente la necessità di sensibilizzare gli studenti, i genitori e gli educatori sull’importanza del rispetto e della tolleranza per evitare che simili episodi possano ripetersi. Gli effetti di un’aggressione fisica e verbale possono infatti essere devastanti per le vittime e devono essere affrontati con determinazione e impegno da parte di tutti.

L’aggressione e il responso dei medici

Il terribile episodio di bullismo è avvenuto venerdì scorso, durante una normale ora di lezione. Una compagna di classe ha dapprima iniziato a insultare verbalmente la ragazza, per poi passare all’attacco fisico. La descrizione è scioccante: la ragazza sarebbe stata inizialmente tirata per i capelli e colpita violentemente allo stomaco, poi graffiata sul viso con unghie affilate che hanno lasciando uno sfregio evidente. L’aggressore si è talmente accanita che un frammento di una sua unghia è finito nell’occhio della vittima. Dopo l’accaduto, la ragazza è riuscita a chiamare i genitori, che sono intervenuti immediatamente per portata al pronto soccorso. I medici l’hanno sottoposta a una visita oculistica e a un’ecografia all’addome, stabilendo una prognosi di sette giorni.

I precedenti

Purtroppo questo non è il primo episodio di violenza subito dalla ragazzina. Già un anno fa, infatti, era accaduto un evento simile, in questo caso fuori dalla scuola, nella piazza centrale di Eboli. La vittima era stata profondamente traumatizzata dall’episodio e ora, dopo la seconda aggressione della scorsa settimana a scuola, rifiuta il cibo e il sonno, manifestando un elevato livello di ansia. La scuola, che dovrebbe essere un luogo sicuro e fidato, è diventata una fonte incessante di paura, così come uscire con le amiche per una semplice passeggiata. Sarà necessario un lungo percorso di recupero psicologico per aiutarla a superare queste difficili esperienze.

Lo sfogo del padre

Il padre della ragazza ha espresso la sua indignazione e la sua frustrazione su Facebook, denunciando pubblicamente l’aggressione e sottolineando l’importanza di affrontare il problema del bullismo. Queste sono state le sue parole: “Ci si alza la mattina presto per andare a lavoro – lo si fa con la consapevolezza di aver lasciato i propri figli a scuola, per cui si immagina in un luogo sicuro rispetto alla strada che diventa sempre più pericolosa e invece accade tutto ciò”. L’uomo ha sporto denuncia presso i carabinieri che hanno già ascoltato la giovane per sentire la sua versione degli eventi.

L’intervento del sindaco

Il sindaco di Eboli, Mario Conte, ha convocato assistenti sociali e preside della scuola per verificare le circostanze dell’aggressione e assicurarsi che ci fosse un docente in classe durante l’incidente. L’intera comunità è stata mobilitata per affrontare il problema e garantire che i giovani possano frequentare un ambiente di apprendimento sicuro e sereno.

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