Gli insegnanti e i dirigenti “troppo” sotto stress: le cause possibili
Ebbene si, lavorare come insegnante e dirigente in un istituto non è affatto semplice. Negli ultimi anni, i docenti si sono trovati ad affrontare numerosi compiti e “ostacoli”, sia in termini formativi, sia educativi. Questo ha portato moltissime persone esercitanti nell’ambito a soffrire di “burnout”, soprattutto tra i docenti verso i sessant’anni di età.
Già dal 2018, la situazione di stress degli insegnanti ha subito un forte incremento, a causa probabilmente dei ritmi di lavoro insostenibili e una gestione dei programmi più complessa a cui far fronte. Insomma, sembra che i molteplici impegni professionali e privati dei professori e dei dirigenti abbiano portato a una situazione complicata da amministrare con il tempo.
A tal proposito, ha fatto sentire la propria voce e preoccupazione l’ANP, l’Associazione Nazionale dei Presidi.
Le dichiarazioni dei rappresentanti dell’ANP
Il presidente nazionale dell’ANP, Antonello Giannelli, ha espresso i suoi timori sulla situazione drammatica e complessa dello stato di stress degli insegnanti in Italia.
“La complessità e le responsabilità connesse alla professione del dirigente crescono continuamente e aumentano di conseguenza i fattori di rischio per la salute dei colleghi. Per questo l’ANP promuove da tempo iniziative per dare evidenza alle condizioni di lavoro nella scuola, che incidono sull’efficacia e sulla qualità dei risultati del dirigente”.
Inoltre, il presidente ha aggiunto:
“Con fermezza, chiedo all’Amministrazione di occuparsi della problematica così come normativamente previsto. È tempo di avviare il necessario confronto sulle linee di indirizzo e criteri generali in materia di salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, ivi comprese quelle concernenti lo stress lavoro correlato”.
Inoltre, si è registrato un aumento dello stress soprattutto tra le docenti donna, sempre più impegnate nella loro vita sia lavorativa, sia privata. In merito a ciò, si è espressa Manuela Calza, segretaria nazionale del sindacato FLC-CGIL:
“Ricorso che il personale della scuola, nella grande maggioranza è femminile ed è quindi impegnato spesso su più fronti. Le donne vivono con difficoltà i tempi della vita familiare con quella del lavoro: ciò comporta anche interruzioni lavorative, che rendono la carriera frammentata con tutte le penalizzazioni che conosciamo”.
Il punto di vista dell’esperta Caterina Fiorilli
La docente e psicologa Caterina Fiorilli, specializzata in Sviluppo e Educazione dei bambini, ha dichiarato in un suo intervento:
“Occorre prestare molta attenzione a due segnali a mio avviso preoccupanti: il primo riguarda i livelli alti di burnout nei dirigenti, già critici nel 2018, oggi ancora più marcati, soprattutto per le dirigenti donne. Il secondo, si riferisce ai fattori di rischio, come i ritmi di lavoro e la difficoltà a pianificarlo, alti nella rilevazione del 2018 rimangono tali in quella del 2024”.
La docente e esperta della Università LUMSA di Roma ha messo in evidenza l’importanza di monitorare la situazione generale e trovare delle strategie efficaci per gestire il fenomeno. Infatti, se un contesto di forte stress non viene superato e gestito, potrebbe mutare in una situazione peggiore e in seguito irreversibile.