Vito Colaianni era una promessa del calcio, mondo verso il quale aveva proiettato la sua carriera lavorativa. Dapprima giocando nelle giovanili del Bari, poi militando in alcune squadre in giro per l’Italia ed arrivando in serie B. Ma il suo sogno si è arrestato inevitabilmente a 21 anni, quando un infortunio ha fatto sì che non potesse più scendere in campo. Una bella botta per uno che aveva studiato da calciatore, conseguendo la laurea magistrale in Scienze e tecniche dello sport. Quando accade qualcosa di simile non può che essere uno shock. Ma non tutto è perduto, e ce lo insegna proprio Vito, che da una grande delusione è riuscito a trovare il modo di avere una rivincita. Cosa è successo?
Calciatore del Bari diventa professore
Se stiamo qui a parlarne oggi è perché Vito ce l’ha fatta. Ha avuto la sua rivalsa diventando professore. Non si è arreso e, contando sull’appoggio del suo mentore al liceo scientifico di Bari, ha deciso di intraprendere la via dell’insegnamento. Mondo che ha scoperto a causa dell’infortunio e che lo ha affascinato tanto da spingerlo a voler insegnare ai ragazzi. E a trasmettere loro una gran bella passione, quella dello sport. E’ diventato un professore di Scienze Motorie nei licei, e questo gli ha permesso di continuare a praticare – seppur non in maniera professionale – il suo amato sport e di stare a contatto con ragazzi giovani ai quali poter trasmettere tutta la propria conoscenza e le proprie esperienze di vita sul piano calcistico.
Una promessa del calcio
Vito aveva tutte le carte in regola per sfondare nel mondo del calcio. Promessa dal Bari, segnò una rete nel 2-2 tra la squadra e Roccella del campionato di Serie D del 23 dicembre 2018. Una soddisfazione immensa per il giovane, che aveva così potuto raccogliere i frutti di una promettente seppur ancora breve carriera giovanile. Da lì le proposte provenienti da squadre importanti non tardarono ad arrivare, ma la promessa del calcio dovette arrestarsi bruscamente.
La sua storia non può che trasmettere speranza a chi, suo malgrado, si trovi a dover ripiegare sul piano B. Intervistato da Repubblica ha dichiarato:
“Non mi sono arreso e nessuno dovrebbe farlo. L’infortunio mi ha impedito di realizzarmi come calciatore, ma mi ha permesso di scoprire il mondo dell’insegnamento, per trasferire la mia passione per lo sport ai ragazzi”.
Intervistato da una Tv locale ha anche dichiarato che avrebbe anche un piano C. Si è da poco iscritto alla specialistica nella facoltà di Scienze e Biotecnologie della Nutrizione Umana per diventare biologo.
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