Calderone respinge le accuse per la 'laurea facile'

Calderone respinge le accuse per la 'laurea facile'

La ministra del Lavoro Marina Calderone ha risposto alle accuse di laurea facile durante un'interrogazione alla Camera dei Deputati.
Calderone respinge le accuse per la 'laurea facile'

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone è intervenuta il 26 marzo 2025 durante il question time alla Camera dei Deputati per rispondere a un’interrogazione parlamentare riguardante la sua presunta “laurea facile“. La vicenda, emersa da un’inchiesta pubblicata dal quotidiano Il Fatto Quotidiano, ha sollevato numerose polemiche nel panorama politico italiano.

Durante il suo intervento, Calderone ha respinto con fermezza tutte le accuse, definendole pretestuose e basate su ricostruzioni distorte della realtà. La contesa si inserisce in un contesto di tensioni politiche legate alle recenti riforme del governo nel settore del lavoro, che secondo la ministra avrebbero incontrato resistenze da parte di chi vorrebbe difendere vecchie logiche.

Interrogazione parlamentare

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone è intervenuta nel corso del question time alla Camera dei Deputati lo scorso 26 marzo, rispondendo direttamente all’interrogazione parlamentare riguardante la sua presunta “laurea facile”.

Durante il suo intervento, Calderone ha affrontato con determinazione le questioni sollevate dall’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, ribadendo la piena legittimità dei suoi titoli accademici. La ministra ha sottolineato come il suo percorso di studi sia stato condotto nel rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente, precisando che la stessa università avrebbe confermato la regolarità del suo curriculum accademico.

La sede parlamentare è stata quindi utilizzata come piattaforma istituzionale per fornire chiarimenti ufficiali sulla vicenda, permettendo alla ministra di rispondere pubblicamente a quanto emerso dalle indagini giornalistiche e di contrastare le accuse in un contesto formale.

Dettagli delle accuse

Secondo quanto riportato dall’inchiesta de Il Fatto Quotidiano, la ministra Calderone avrebbe ottenuto una laurea “facile” presso un’università privata, dove il marito sedeva nel Consiglio d’Amministrazione. Le principali contestazioni riguardano modalità e tempistiche degli esami: la ministra avrebbe sostenuto più prove nella stessa giornata e talvolta anche di domenica, spesso concentrandole il primo o il quindici del mese.

Ulteriori elementi critici emergono dal suo voto di laurea: un brillante 110 e lode ottenuto il 26 luglio 2016, a fronte di una media degli 11 esami di soli 26,64/30, equivalente a 97,67/110. L’inchiesta ha inoltre rivelato che Calderone risulterebbe essere stata professoressa a contratto nella stessa università mentre era studentessa.

Permangono dubbi anche sulla laurea triennale del 12 novembre 2012, che non risulterebbe registrata né al ministero né all’ateneo, con un’apparente sovrapposizione di iscrizioni al secondo anno della triennale e al primo della specialistica nel medesimo anno accademico.

Difesa della ministra

Durante l’intervento alla Camera, Marina Calderone ha respinto con fermezza le accuse, definendole “pretestuose” e fondate su ricostruzioni distorte della realtà. La ministra ha ribadito che i suoi titoli accademici sono stati ottenuti nel pieno rispetto delle normative vigenti, circostanza confermata anche dall’università stessa.

Calderone ha poi sottolineato un aspetto fondamentale: “Per ricoprire l’incarico di ministro non è necessario alcun titolo accademico specifico”. Nel difendersi, ha parlato di una vera “operazione di dossieraggio” finalizzata a screditarla, denunciando la diffusione illecita di suoi dati personali per “fini propagandistici”.

Secondo la titolare del dicastero, non si tratterebbe di una sincera preoccupazione per la trasparenza, ma di un tentativo di colpire l’esecutivo mediante attacchi personali, motivato da resistenze alle riforme del lavoro promosse dal governo.

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