L’indagine condotta tra novembre e dicembre dal Programma OCSE-PISA, incaricato di valutare le competenze e il livello di istruzione dei giovani in età adolescenziale nel mondo ogni tre anni, ha comunicato dei dati non proprio così confortanti. Uno dei temi di analisi sono state le competenze matematiche degli studenti in molti Paesi. Secondo il report di fine lavoro, i punti del rendimento medio scolastico sono scesi drasticamente.
Una illustre docente del Liceo Scientifico Vittorio Veneto di Milano, Lorella Carimali, esperta in matematica e fisica, scrittrice e rappresentante del MIM, ha espresso la sua preoccupazione in merito al livello di istruzione globale e italiano, soprattutto in ambito matematico e scientifico. L’insegnante, tra l’altro finalista nel 2018 al Global Teacher Prize, è stata delegata a commentare le statistiche registrate dall’OCSE. Lei stessa si è fatta poi portavoce del pensiero di molti suoi colleghi.
Facendo riferimento agli stessi dati OCSE-PISA, la produttività media scolastica nel mondo è diminuita di 15 punti per le competenze matematiche e di 10 punti per le competenze nella lettura.
La situazione scolastica italiana, ovviamente, è stata presa attentamente in considerazione e l’indagine non ha comunicato un report incoraggiante. In Italia, infatti, le competenze matematico-scientifiche sono calate drasticamente, soprattutto tra gli studenti quindicenni. Inoltre, si è verificato negli ultimi anni un ampio divario tra il rendimento dei ragazzi e delle ragazze. Secondo i dati riportati, le studentesse italiane sarebbero meno competenti in matematica rispetto ai colleghi maschi, con una differenza di 21 punti. Nelle discipline letterarie, invece, le ragazze sarebbero più propense alla lettura rispetto ai ragazzi, superandoli di 19 punti.
Le possibili cause del divario di apprendimento
Potrebbero essere molteplici le motivazioni del drastico calo delle competenze scolastiche dei ragazzi nel mondo e in Italia. La pandemia Covid-19 è stata sicuramente influente, trascinando i suoi effetti per almeno tre anni. La fase pandemica ha causato un drastico arresto delle dinamiche scolastiche attraverso la chiusura delle scuole, non permettendo così agli studenti e insegnanti di proseguire correttamente il loro lavoro didattico di comprensione e insegnamento. Questo ha contribuito a sviluppare delle lacune in diverse discipline per studenti che già prima avevano delle difficoltà di comprensione, soprattutto nelle materie matematico-scientifiche.
Inoltre, la disparità tra maschi e femmine nell’apprendimento delle competenze scientifiche è un altro fattore da analizzare. Questo divario di genere non è assolutamente un elemento da sottovalutare, poiché si dovrebbe riflettere sui diversi approcci didattici e personali, ponendo una maggiore attenzione anche sulle modalità di insegnamento. Proprio su questo aspetto, Lorella Carimali ha dichiarato:
“Non solo c’è un divario di genere, ma anche regionale, con il Sud che risulta penalizzato rispetto al Nord. Quale spiegazione possiamo dare? Secondo me significa che nel momento in cui abbiamo dovuto fare scuola in Dad gli insegnanti hanno cercato di tenere i contenuti invece che sviluppare i processi cognitivi per l’utilizzo di quei contenuti.”
Le dichiarazioni di Lorella Carimali
Sebbene secondo il report OCSE, l’Italia sia nella media con 471 punti totali in compagnia di altri Paesi europei (come Spagna, Francia e Germania), per il livello delle competenze scolastiche, la docente Lorella Carimali ha espresso i suoi timori sulla situazione nazionale.
In merito a ciò, in una intervista la Carimali ha comunicato:
“Tutti dicono nonostante il Covid siamo nella media OCSE. Poi però se andiamo a vedere i dati ci accorgiamo che gli altri Paesi come la Finlandia sono andati indietro. E comunque c’è un dislivello con i paesi asiatici, troppi punti ci dividono da Singapore. Di essere in media OCSE non ce ne facciamo nulla, la media è una media. Oggi abbiamo un dislivello anche rispetto all’Estonia.”
Inoltre, l’insegnante di matematica e fisica ha aggiunto sulla differenza di genere:
“I dati più terribili sono quelli che riguardano il divario di genere. Noi siamo il paese OCSE con maggior divario tra maschi e femmine, specie nei livelli alti di competenza. Ma comunque sono 21 punti, è un anno di studio. Ci rendiamo conto? Siamo il Paese che ha la differenza più grande. Inoltre, il divario più grande lo rileviamo negli istituti professionali e nei centri di formazione professionale. I livelli base, là, non raggiungono nemmeno la sufficienza.”
Insomma, secondo Lorella Carimali occorre affrontare il problema lavorando sui “bias” culturali della società, facendo attenzione alle singole predisposizioni scolastiche degli studenti.