Se fino a non molto tempo fa a cedervi erano solamente uomini e donne di una certa età e appartenenti alla classe medio alta, oggi il trend si è quasi invertito. A ricorrere alla chirurgia plastica sono molti più giovani, spesso di età inferiore ai 30 anni (a volte anche ai 25). Ragazzi e ragazze che vogliono migliorare la propria immagine. E’ un dato di fatto, ma da qui a promuoverla a scuola, deve essere sembrato eccessivo al Centro italiano femminile, che a tale iniziativa si è ribellato. Ma cosa è successo?
Napoli, camper a scuola per parlare di chirurgia plastica
E’ successo che a Napoli, l’assessora regionale all’Istruzione Lucia Fortini, avrebbe dato la possibilità ad esperti del settore, piazzati all’interno di appositi camper davanti alle scuole, di parlare ai ragazzi della chirurgia plastica. Ciò, come dalla stessa dichiarato, “per fornire ai giovani un aiuto concreto e tutti gli strumenti utili per relazionarsi nel modo corretto su eventuali ritocchi estetici“. Come è prevedibile, le reazioni non sono tardate ad arrivare, e la stessa è stata ampiamente criticata per tale sua scelta. Secondo il già citato Centro italiano femminile, “il camper sulla chirurgia plastica davanti alle scuole di Napoli organizzato dall’assessorato all’Istruzione della Regione Campania sarebbe una pessima iniziativa”. Quali sono le motivazioni addotte dalle rappresentanti dello stesso?
Napoli è la città con il più alto tasso di dispersione scolastica d’Italia
Secondo quanto si legge nella nota diramata dal CIF, “Non è questo ciò di cui hanno bisogno i ragazzi”. Napoli è la città con il più alto tasso di dispersione scolastica nella nostra penisola. La regione si distingue inoltre per l’alta percentuale di obesità infantile. Insomma, le problematiche da attenzionare sarebbero ben altre.
Le portavoci, che non si dicono assolutamente contrarie alla chirurgia plastica considerandola, anzi, in molti casi utile per ridare serenità e garantire una vita migliore a parecchi soggetti, si dicono contrariate rispetto alla scelta di parlare di questo davanti alle scuole. I ragazzi sono già bersagliati da “modelli di perfezione” discutibili, per carità. Ciò che veramente manca è che siano anche mesi in crisi in fatto di accettazione del proprio corpo.
Camper per promuovere chirurgia plastica, le motivazioni dell’assessora
Si difende Lucia Fortini che ritiene che il messaggio sia stato travisato. L’iniziativa del camper risale a qualche tempo fa, ed era stata lanciata relativamente ai disturbi del comportamento alimentare. Il suo scopo era esattamente l’opposto, ovvero quello di fornire un sostegno psicologico ai ragazzi. E di far capire loro come ricorrere alla chirurgia plastica in modo “leggero”, magari solo per piacere agli altri, sia sbagliato.