Carlo Emilio Gadda: biografia
Carlo Emilio Gadda nasce a Milano il 4 novembre 1893. Il padre, industriale tessile, e la madre, insegnante di lettere, assicurano alla famiglia notevoli agi come l’ oneroso acquisto di una villa a Longone, in Brianza, contro la quale si indirizzeranno subito l’ odio e il sarcasmo di Gadda. Egli vede in essa l’ origine di tutte le disgrazie familiari: infatti le spese sostenute in questa circostanza, alcuni investimenti azzardati e la morte del padre nel 1990, segnano il passaggio traumatico per Gadda a una difficile condizione economica. Conseguita la maturità classica, il giovane si iscrive contro la sua volontà alla facoltà di ingegneria. La rinuncia alle proprie inclinazioni letterarie sarà una nota dolente che influenzerà la vita e la poetica dello scrittore. Nel 1915 si arruola volontario come ufficiale degli alpini. Dall’esperienza militare e da quella della prigionia, nascono le pagine di Giornale di guerra e di prigionia, amara denuncia dell’ incompetenza con cui era stata condotta la guerra e del degrado della vita dei prigionieri. Nel 1919 lo scrittore perde il fratello in un incidente di guerra, evento che segnerà profondamente la sua vita. La laurea in ingegneria offre a Gadda possibilità di lavoro in Italia e in Argentina ma rientrato in patria si dedica alle sue antiche passioni e si iscrive alla facoltà di filosofia a Milano. A partire dagli anni trenta stringe contatti con l’ ambiente fiorentino della rivista “Solaria”. Successivamente nel 1931 pubblica la sua prima opera, la raccolta di racconti La Madonna dei filosofi e nello stesso anno pubblica la raccolta di prose Il castello di Udine. Fra il 1938 e il 1941 escono invece i primi capitoli a puntate del romanzo La cognizione del dolore che verrà pubblicato in volume nel 1963. Risalgono al soggiorno fiorentino la raccolta di racconti L’ Aldalgisa. Disegni milanesi (1944) e la stesura del secondo grande romanzo, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana pubblicato nel 1957. Muore nella sua casa romana il 21 maggio 1973.
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Carlo Emilio Gadda: opere
- Giornale di guerra e di prigionia (pubblicato nel 1955): il diario è un’ appassionata invettiva contro la disorganizzazione senza rimedio di tutti gli aspetti della vita militare, vissuta con una sofferenza sempre più acuta da parte di chi, annientato dal “pasticcio” e dal “disordine”, non si rassegna al dominio del caos.
- La Madonna dei filosofi: è la satira corrosiva contro i costumi, i conformismi e la falsità della borghesia lombarda.
- Il castello di Udine (pubblicato nel 1934): ritroviamo lo sguardo rivolto ai riti mondani della borghesia e ai divertimenti popolari. E’ presente anche in questa opera la tematica della guerra e l’ insofferenza per l’ approssimazione con cui viene condotta, le angosce e l’ orgoglio della condizione del soldato.
- La cognizione del dolore (pubblicato nel 1963): l’ opera viene composta dallo scrittore all’ indomani della morte della madre e della decisione di vendere la villa di Longone che per Gadda rappresenta il vero motivo della rovina della sua famiglia. Una “misteriosa” signora , suo figlio Gonzalo (ingegnere, reduce di guerra , aspirante scrittore e divorato dalla nevrosi) e una villa di campagna costruita con il sacrificio del patrimonio familiare sono i protagonisti della Cognizione, ambientata in un immaginario paese sudamericano, il Maradagàl.
- Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (pubblicato nel 1957): ambientato a Roma nel 1927, all’ epoca della consolidazione del regime fascista, il romanzo segue la duplice inchiesta condotta dal commissario don Ciccio Ingravallo su due crimini tra loro connessi: un furto di gioielli e un omicidio entrambi ai danni di due inquiline dello stabile 219 di via Merulana. Gadda si accinge alla composizione del romanzo con un rigoroso scrupolo documentaristico ma il genere poliziesco viene sovvertito dallo scrittore che ne sconvolge i canoni e l’ impianto tradizionale: la narrazione si disperde in innumerevoli rivoli apparentemente insignificanti ai fini dell’ inchiesta mentre il giallo rimane senza una soluzione e le ricerche non approdano a nulla.
Carlo Emilio Gadda: poetica
Tema fondamentale della scrittura gaddiana è la rappresentazione e l’ analisi del disordine del mondo. “Pasticcio”, “groviglio” diventano parole chiave del suo universo linguistico. La volontà dello scrittore è quella di ritrarre fedelmente la molteplicità infinità delle relazioni di cui ogni manifestazione del reale è espressione, rifiutando la norma convenzionale dell’ universo “piccolo-borghese”. Gadda apre la propria scrittura ad un ampio ventaglio di varianti dialettali e l’ impiego di più registri e di scelte linguistiche operando dissonanti accostamenti e sovrapposizioni di piani linguistici che mirano a rappresentare il disordine e il caos del mondo reale.