L’11 marzo 2025, nell’aula Magna Mario Arcelli dell’università LUISS , Carlo Verdone ha vestito per un giorno i panni di professore universitario. Il celebre attore e regista romano ha tenuto una lezione speciale dal titolo “Comicamente etici. Com’è cambiato l’umorismo dagli Anni 80 a oggi”, offrendo una riflessione inedita sul valore culturale della comicità italiana. L’evento ha attirato un pubblico variegato composto da studenti universitari, manager, imprenditori e rappresentanti delle istituzioni, dimostrando come il linguaggio comico possa diventare strumento di analisi sociale e culturale in un contesto accademico.
La lezione alla Luiss
“Comicamente etici. Com’è cambiato l’umorismo dagli Anni 80 a oggi” è il titolo della lezione di cinquanta minuti tenuta da Carlo Verdone nell’aula Magna della LUISS. Una riflessione profonda sull’arte comica, l’etica e la responsabilità sociale. “Ridere è una terapia senza effetti collaterali ed è particolarmente importante in questo momento delicato per il mondo”, ha sottolineato l’artista.
Comicità, etica e responsabilità
Durante la lezione, Verdone ha analizzato l’evoluzione dell’umorismo dagli anni ’80 ad oggi, sottolineando come la comicità di qualità debba necessariamente avere una profondità.
“Quando si fa comicità si deve essere particolarmente profondi, occorre metterci poesia e temi sociali, per non essere sterili”
ha affermato il regista, evidenziando il legame inscindibile tra risata e riflessione. Verdone ha anche toccato il tema dell’identità culturale italiana, spiegando che “siamo stati aiutati e penalizzati dal dialetto”, ma che le commedie italiane di maggior successo internazionale sono quelle ben costruite narrativamente.
Un’attenzione particolare è stata dedicata all’evoluzione del panorama cinematografico, con un riconoscimento all’emergere di “bravissime donne registe” che stanno ridefinendo i canoni della comicità contemporanea, ponendo spesso al centro personaggi femminili complessi e sfaccettati.
Carlo Verdone e gli aneddoti universitari
Carlo Gregorio Verdone, nato a Roma il 17 novembre 1950, ha ricevuto fin da giovane stimoli culturali significativi in famiglia. Figlio di Mario Verdone, docente universitario di storia del cinema e critico cinematografico, e di una professoressa di lettere, il suo percorso formativo è stato ricco di esperienze e sfide. Dopo le scuole medie, Carlo si iscrisse al prestigioso Liceo classico “Torquato Tasso” di Roma, dove affrontò anche una bocciatura in quinta ginnasio.
Terminati gli studi superiori con la maturità classica, proseguì la formazione all’Università “La Sapienza” di Roma, iscrivendosi alla Facoltà di Lettere e Filosofia. Nel 1976/77 si laureò in Lettere indirizzo Moderno con il massimo dei voti, 110/110, discutendo una tesi dal titolo “Letteratura e cinema muto italiano“. Il suo legame con l’ambiente accademico è stato ulteriormente consolidato nel 2017, quando ha ricevuto il Dottorato Honoris Causa in Beni Culturali e Territorio dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Particolarmente significativo è l’aneddoto che Verdone raccontò nel 2019 durante una premiazione alla Casa Museo Accademia d’Armi Musumeci Greco. La sera prima dell’esame di cinema, suggerì al padre, che era anche suo professore universitario, le domande da porgli all’esame, in particolare su Bergman e Fellini. Durante la prova, mentre gli altri studenti mormoravano sulla sua parentela col docente, il padre lo sorprese con domande completamente diverse su Pabst, che Carlo non aveva studiato. Il risultato fu una bocciatura esemplare, con l’invito a ripresentarsi alla sessione successiva. Alla protesta del figlio a casa, il padre rispose semplicemente: “Scusami, ma non mi garbava far vedere che promuovevo il mi’ figliolo, però quello che ti ho chiesto non l’avevi studiato, la prossima volta fallo”.
La risonanza dell’evento
L’iniziativa ha registrato un notevole impatto culturale, specialmente tra studenti e giovani professionisti. La presenza di figure istituzionali come Romana Liuzzo, il Prefetto Lamberto Giannini, il Sottosegretario Lucia Borgonzoni e Licia Ronzulli ha conferito ulteriore prestigio all’evento, mentre la trasmissione in streaming ha garantito ampia diffusione dei contenuti formativi.