Caro scuola, Federconsumatori lancia l'allarme: la spesa totale può superare i 1.300 euro - Studentville

Caro scuola, Federconsumatori lancia l'allarme: la spesa totale può superare i 1.300 euro

Caro scuola, Federconsumatori lancia l'allarme: la spesa totale può superare i 1.300 euro

Il nuovo anno scolastico si preannuncia ancora più costoso per le famiglie italiane, con rincari significativi sui libri e sul materiale scolastico.

Settembre è ormai alle porte e, con l’avvicinarsi dell’inizio delle lezioni, le famiglie italiane devono fare i conti con un caro scuola sempre più pesante. Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, la spesa media per il corredo scolastico ha registrato un aumento del 6,6% rispetto all’anno scorso, raggiungendo circa 647 euro per alunno. A questi costi si aggiunge la spesa per i libri di testo, che quest’anno sfiora i 600 euro per studente. In totale, quindi, il ritorno a scuola può arrivare a costare oltre 1.300 euro, un salasso che mette a dura prova anche i bilanci familiari più solidi.

Le voci di spesa

Le spese più onerose continuano a essere quelle relative ai libri di testo e agli zaini. Quest’ultimi, in particolare, se dotati di tecnologie avanzate, come power bank integrati, o nella versione trolley per alleggerire il carico sulle spalle, possono rappresentare un esborso significativo. L’acquisto online, però, può offrire un risparmio fino al 20% rispetto ai negozi tradizionali, ma non sempre questo basta a mitigare l’impatto complessivo della spesa.

Il capitolo libri di testo resta il più pesante. Quest’anno, in media, una famiglia spenderà 591,44 euro per i testi obbligatori più due dizionari, con un aumento del 18% rispetto al 2023. Il rincaro è particolarmente evidente per gli studenti delle scuole superiori, mentre si registra un lieve calo per quelli delle scuole medie: se un alunno di prima media spenderà mediamente 461,81 euro per i libri, con una riduzione del 5,4% rispetto all’anno precedente, uno studente di prima liceo, spenderà per i libri di testo 715,30 euro, con un bel +3% rispetto al 2023. Queste spese non includono il corredo scolastico e i ricambi durante l’anno che, per un ragazzo di prima liceo, possono arrivare anche a 647,00 euro.

Lo studio prende in considerazione anche computer, webcam, microfono, antivirus… che ormai sono diventati indispensabili e che possono pesare sul bilancio famigliare come minimo 413,44 euro, con un rincaro del +5% rispetto all’anno scorso.

Strategie di risparmio: come affrontare il caro scuola

Federconsumatori ha proposto diverse strategie per aiutare le famiglie a contenere i costi scolastici, sottolineando l’importanza di un approccio oculato e consapevole agli acquisti. Tra i suggerimenti più efficaci, ricordiamo:

  • l’acquisto di libri e materiale scolastico di seconda mano (che consente di risparmiare dal 27% al 55% rispetto ai prodotti nuovi); i canali per trovare questi materiali sono numerosi, dalle bancarelle ai gruppi online, passando per scambi tra amici e compagni di classe.
  • acquisto presso la grande distribuzione organizzata (GDO), dove è possibile ottenere sconti significativi sia sui libri che sul materiale scolastico; molte catene offrono sconti fino al 20% sul corredo scolastico e fino al 12% sui libri di testo, oltre a incentivi come coupon e promozioni legate alla spesa complessiva.
  • valutare l’acquisto di edizioni digitali dei libri, che possono comportare un risparmio fino al 39%. In questo caso, però, è importante verificare la compatibilità di queste edizioni con le esigenze didattiche e con le preferenze degli studenti, soprattutto se si richiede l’uso di dispositivi elettronici in classe.
  • Valutare soluzioni come prestiti e scambi di materiale tra studenti, l’acquisto all’ingrosso in gruppi organizzati e l’attesa di sconti e promozioni last minute, spesso applicati poco prima dell’inizio delle lezioni.

Federconsumatori invita anche a informarsi su eventuali agevolazioni comunali e regionali che offrono buoni e gratuità per le famiglie a basso reddito. Tuttavia, pur ritenendo queste misure positive, l’associazione sottolinea come non siano ancora sufficienti a fornire un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà, specialmente alla luce dei forti aumenti registrati, e continua a portare avanti una riflessione più ampia su come garantire il diritto all’istruzione senza trasformarlo in un onere insostenibile.

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