Un docente precario di Udine si è trovato di fronte a una situazione sconcertante: una busta paga di appena un euro netto dopo l’applicazione di imposte e contributi. La vicenda, denunciata dalla Uil, rappresenta un caso emblematico di quello che il sindacato definisce “accanimento fiscale”, dove le trattenute hanno praticamente azzerato l’intero stipendio del lavoratore.
La situazione è particolarmente grave poiché espone il docente al rischio concreto di essere inserito nella lista dei ‘cattivi pagatori’, compromettendo ulteriormente la sua già precaria situazione economica. Il fenomeno, secondo quanto riportato da Ugo Previti della Uil Scuola del Friuli Venezia Giulia, non sarebbe isolato tra i supplenti, molti dei quali preferiscono non denunciare pubblicamente situazioni analoghe, continuando a prestare servizio nonostante le pesanti erosioni salariali dovute ai ricalcoli di bilancio ministeriali.
Stipendio simbolico e critiche al ministero
Lo stipendio di un euro ricevuto dal docente di Udine, derivante da calcoli sul modello 730, rappresenta un caso emblematico della scarsa considerazione che lo Stato riserva al personale docente. Il segretario della Uil Scuola Fvg, Ugo Previti, ha sollevato interrogativi cruciali sulla gestione delle retribuzioni, evidenziando come sia impensabile che un lavoratore possa sostenere le proprie necessità quando perde improvvisamente l’intero stipendio mensile.
Il sindacalista ha posto l’accento sul paradosso per cui persino gli istituti bancari, orientati al profitto, prevedono forme di tutela come la cessione del quinto dello stipendio per i debitori, mentre lo Stato mostra una preoccupante indifferenza verso i propri dipendenti, non garantendo loro alcuna forma di protezione economica.
Problemi diffusi e implicazioni per i collaboratori
Il fenomeno delle decurtazioni salariali nel settore scolastico ha assunto dimensioni preoccupanti, come evidenziato da un sondaggio condotto da Ancodis nel 2024. L’indagine, che ha coinvolto oltre 500 tra docenti, presidi e Dsga, ha rivelato che più del 90% dei partecipanti ha subito tagli significativi, variabili da 100 a oltre 800 euro.
Il leader di Ancodis, Rosolino Cicero, ha sollevato questioni cruciali riguardo all’assenza di preavviso e all’impossibilità di rateizzare i recuperi dei debiti nel settore pubblico. La situazione ha colpito particolarmente i circa 50 mila neo-assunti, ma anche il personale di ruolo impegnato in numerosi progetti scolastici. Queste decurtazioni improvvise compromettono seriamente la gestione economica familiare, rendendo problematico il pagamento di spese essenziali come bollette e rate del mutuo, evidenziando una criticità sistemica nella gestione delle risorse umane nel settore dell’istruzione.