Il bullismo a scuola è una piaga sociale. Oltre che motivo di disagio e sofferenza per tantissimi studenti, i cui postumi magari li segneranno per sempre. Difficilmente in una scuola non se ne verificano. E per questo, alcuni ragazzini di un istituto bolognese – vittime a loro volta di molestie e violenze fisiche e psicologiche – avevano pensato bene di creare un gruppo Whatsapp ad hoc. Un gruppo sulla più famosa app di messaggistica istantanea dedicata a coloro che avevano subito, o stavano ancora subendo, soprusi da parte di loro coetanei. Ma questi ultimi non devono averla presa molto bene. Cosa è successo?
Chat anti-bullismo, la vendetta dei bulli
Siamo in una scuola media del quartiere Savena di Bologna. Qui, ad aprile, due ragazzi e una ragazza avevano creato una chat invitando altri studenti a denunciare gli episodi di bullismo. Ma i bulli in questione, come è ovvio dedurre, non l’hanno presa bene, intensificando la loro attività ed aumentando gli atti intimidatori nei confronti degli altri studenti. Il tutto non solo per vendicarsi della reazione da parte delle vittime, ma anche per far chiudere il gruppo su Whatsapp.
Una tale pesante situazione, che era diventata insostenibile, è stata denunciata dai ragazzini autori del gruppo agli insegnanti. Questi hanno a loro volta allertato i carabinieri, che sono giunti sul posto ed hanno accertato i fatti. Hanno dapprima sentito i ragazzini e, sulla base di quanto raccontato, hanno denunciato alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale per i Minorenni, 4 ragazzini tra i 12 ed i 13 anni. Le accuse loro imputate sono molestie, furto con strappo e tentata rapina.
Bulli a scuola, le accuse nei loro confronti
I 4 denunciati sarebbero responsabili di una tentata rapina ai danni di un compagno di scuola. Compagno che avevano aggredito dopo aver ricevuto il dissenso alla consegna del suo telefonino. In un altro caso avrebbero scippato un telefono ed avrebbero sottratto al malcapitato una banconota da 20 euro. I ragazzini denunciati sono stati raggiunti dalla notifica di un’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica. A questa seguirà un interrogatorio che verrà effettuato in presenza dei loro genitori. Alcuni dei denunciati non sarebbero nuovi a tali comportamenti. Un paio aveva già subito una denuncia nel corso dello scorso mese di gennaio all’Autorità Giudiziaria per molestie e danneggiamenti.
Leggi anche:
- “Non è vaccinato”: 15enne si suicida perché bullizzato a scuola
- Parma, bullismo a scuola: 15enne picchiata e minacciata con un coltello