Il docente, sanzionato per aver criticato Valditara, riceve solidarietà da tutta Italia, anche con manifestazioni in difesa della libertà di espressione.
Christian Raimo è l’ormai famoso scrittore e docente sospeso dall’insegnamento per tre mesi, e con una riduzione del 50% dello stipendio, in seguito delle critiche rivolte al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante un dibattito alla festa nazionale di Alleanza Versi Sinistra. Raimo ha definito il provvedimento “sproporzionato” e ha chiarito pubblicamente la sua posizione, mentre il caso ha suscitato reazioni di solidarietà da parte di colleghi, studenti e sindacati, anche con una raccolta fondi per sostenere Raimo nelle spese legali e materiali.
Le dichiarazioni di Raimo e la reazione dell’Ufficio Scolastico Regionale
Durante il dibattito, Raimo aveva criticato apertamente l’operato del ministro Valditara definendolo rappresentante di alcune delle criticità che, a suo avviso, caratterizzano l’attuale governo. «Dentro la sua ideologia c’è tutto il peggio: la cialtronaggine, la recrudescenza dell’umiliazione, il classismo, il sessismo. Se è vero che non è lui l’avversario, è vero che è lui il fronte del palco di quel mondo che ci è avverso, e quindi va colpito lì, come si colpisce la Morte nera in Star Wars».
Queste parole non sono passate inosservate all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio che gli ha inflitto una sospensione. Raimo ha quindi condiviso la sua posizione su X (ex Twitter), affermando di non aver mai utilizzato termini come “lurido” o “cialtrone”, ma di aver criticato esclusivamente “le idee di Valditara”. Ha inoltre lamentato una distorsione delle sue dichiarazioni nei media, sottolineando: «Non è una sottigliezza linguistica: è la base della democrazia, distinguere».
Raccolta fondi e sostegno collettivo: un movimento di solidarietà
La sospensione di Raimo ha innescato una vasta reazione di solidarietà. La raccolta fondi avviata per coprire le spese legali e materiali del docente si era data un obiettivo iniziale di 5.000 euro, ma ben presto ne ha raggiunti quasi 22.000. A sostenere l’iniziativa sono stati colleghi, giovani, sindacati e cittadini, uniti nella convinzione che la vicenda rappresenti un attacco alla libertà di espressione.
Il testo che accompagna la petizione per la raccolta fondi descrive la situazione come “una notizia grave e allarmante” che riflette la condizione della democrazia in Italia. Si legge: «Questa raccolta fondi è per impedire che chi è sotto attacco sia anche lasciato solo dal punto di vista politico, psicologico e materiale».
Sindacati e studenti in protesta: «Censura politica»
La sanzione a Raimo ha suscitato dure critiche anche da parte dei sindacati. La Gilda degli Insegnanti ha chiesto l’istituzione di un “organo terzo e indipendente” per valutare le sanzioni disciplinari rivolte ai docenti, ritenendo fondamentale la difesa della libertà di espressione; secondo la Gilda, la misura adottata contro Raimo rappresenta una “censura politica mascherata da sanzione disciplinare” e appare in contrasto con i diritti costituzionali dei docenti. La Flc Cgil, anch’essa critica nei confronti dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, ha denunciato un clima di “controllo e intimidazione” che minaccia il personale scolastico. Per il sindacato “tutelare il linguaggio e la libertà di esprimersi” è essenziale per formare cittadini consapevoli e dotati di pensiero critico. Entrambi i sindacati hanno dichiarato di essere pronti a impugnare la decisione e di mettere a disposizione tutte le risorse legali per sostenere Raimo.
Anche gli studenti si sono mobilitati, convocando un presidio di solidarietà a Roma domenica scorsa. Diverse organizzazioni studentesche, come la Rete della Conoscenza, l’Unione degli Studenti e il Coordinamento Universitario, hanno espresso il proprio dissenso nei confronti della sanzione definendola “un episodio inaccettabile” che riflette un tentativo di repressione nel contesto scolastico.