Nell’istituto comprensivo “Radice Alighieri” di Reggio Calabria c’è una classe composta esclusivamente da alunni rom. E non sarebbe la prima volta che ciò accade. Per questo, l’associazione “Un Mondo di Mondi” ha protestato contro la scuola. L’associazione, che ha lo scopo di contrastare le discriminazioni e le situazioni di emarginazione in cui si trovavano le comunità Rom, e di favorirne l’inclusione sociale, ha accusato la preside di discriminazione. “Basta con le classi differenziali con soli alunni rom”. Cosa ha risposto la donna?
Classe di soli rom a Reggio Calabria
L’istituto comprensivo “Radice Alighieri” di Reggio Calabria vede anche quest’anno la formazione di una sezione con soli alunni gitani. Questa situazione ha spinto l’associazione ad intervenire, chiedendo spiegazioni alla dirigente scolastica. Ma la preside, Simona Sapone, ha tenuta a dichiarare che:
“Va puntualizzato che sussiste una maggiore concentrazione di alunni rom nell’unica sezione della scuola sita nel quartiere di Arghillà ma va precisato che non sussiste alcuna classe differenziale. Le classi dell’istituto comprensivo vengono composte nel rispetto della normativa vigente, sulla base dei criteri deliberati dagli organi collegiali d’istituto, favorendo percorsi di piena partecipazione di integrazione scolastica e sociale nei confronti di tutti gli alunni”.
In realtà, dietro tale denuncia c’è una situazione di discriminazione preesistente che riguarda il quartiere della città, Arghillà Nord, dove risiede una forte concentrazione di abitanti rom. Tali famiglie vivono in una sorta di ghetto che rende difficile l’interazione con gli altri cittadini. Qui si trova l’istituto “Radice Alighieri”. Come la stessa preside ha dichiarato ai giornali, se negli altri plessi del territorio bambini italiani e rom sono stati “distribuiti” equamente nelle classi, presso l’istituto del quartiere Arghillà Nord, in una specifica classe, la maggior parte degli iscritti sono rom.
La risposta dell’Associazione“Un Mondo di Mondi”
A tale dichiarazione, il presidente dell’associazione “Un Mondo di Mondi”, Giacomo Marino, ha ribattuto pubblicamente che nel quartiere in oggetto ci sono circa 950 famiglie e quelle rom sono circa 150. Quindi non la maggioranza. Si è detto certo, quindi, che la preside avrebbe potuto agire diversamente. A sostegno della propria tesi, Marino ha reso pubblico il verbale dell’incontro del Tavolo locale del progetto Rom.
In un passaggio si legge che la preside ha affermato come le famiglie non rom non iscrivano i propri figli dove frequentano i rom. La preside continua a respingere le accuse facendo notare come l’importante presenza di nuclei familiari rom in quella zona abbia comportato l’iscrizione da parte delle stesse in quel plesso specifico, unica Sezione di Scuola dell’Infanzia in quell’area. In definitiva, la dirigente scolastica ha rispedito le accuse al mittente mettendo in chiaro come l’obiettivo principale dell’Istituto sia quello di rispondere ai bisogni specifici di ogni singolo alunno, eliminando ogni forma di discriminazione.
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