Abbiamo già avuto modo di parlare del problema delle classi sovraffollate. Più nello specifico abbiamo puntato i riflettori sul caso di Genova, Istituto Duca degli Abruzzi, per cui docenti dovrebbero insegnare a ben 24 bambini, di cui 7 disabili certificati con la Legge 104.
Quello delle classi sovraffollate è un problema che preoccupa, perché potrebbe minare il percorso di crescita e di istruzione degli studenti. I docenti spesso si ritrovano a dover gestire un numero spropositato di alunni all’interno delle classi, e questo ha delle ripercussioni anche gravi sull’andamento dell’anno scolastico. In situazioni del genere è infatti impossibile seguire allo stesso modo tutti gli alunni. Gli studenti più problematici saranno di sicuro quelli che andranno incontro al maggior numero di complicazioni e disagi. Trascurare uno studente in difficoltà vuol dire spesso lasciarlo indietro rispetto ai suoi compagni.
Il ventesimo rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” parla chiaro da questo punto di vista, mettendo in evidenza proprio il problema delle “classi pollaio”.
Nell’anno scolastico 2021-2022, gli studenti iscritti agli istituti secondari di secondo grado (scuole superiori) sono stati 2.661.856, il 36% del totale degli studenti. Gli edifici scolastici per ospitarli sono invece 7.143, con il risultato che sono quasi 10mila le classi che presentano più di 26 studenti. Vista in percentuali, la questione si fa ancora più evidente: si parla infatti dell’8% delle classi. Sono soprattutto i licei scientifici a subire maggiormente il fenomeno del sovraffollamento, con classi spesso occupate da 27 o più studenti. Parliamo in questo caso di circa il 13% sul totale. Numeri davvero esorbitanti.
Un fenomeno, come abbiamo visto, da non sottovalutare. Il sovraffollamento delle classi andrebbe infatti a intaccare, non solo il percorso di apprendimento degli studenti, ma anche la salute e la sicurezza. La diminuzione del numero di studenti per classi si dimostra allora fondamentale. Così facendo, si aumenterebbe il distanziamento tra gli alunni, la sicurezza dal punto di vista fisico, oltre a creare le condizioni migliori per la didattica.
A farne le spese, dunque, sono in primo luogo gli studenti. Il discorso vale soprattutto per gli alunni più fragili, i quali hanno bisogno di essere seguiti con maggiore attenzione.
Il fenomeno delle classi pollaio si fa sentire di più nei primi anni delle scuole superiori. Per quanto riguarda le regioni, invece?
La media nazionale è di 20,34 alunni per classe. L’Emilia-Romagna si fa trovare al primo posto, con la densità più alta di studenti per classe (21,86). Segue la Lombardia (21,44) e Toscana (21,24). Le regioni con le classi meno affollate sono invece Molise (17,73), Basilicata (18,06) e Calabria (18,13).
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, tenta però di contenere l’allarme, parlando di “falso problema”: “Oggi le classi in Italia in media hanno meno di 20 alunni. La vera emergenza, da qui a due anni, non saranno più le classi pollaio ma il fatto che non riusciremo a fare le prime”.