CLASSIFICA SERIE TV AMERICANE: LE 15 MIGLIORI DI SEMPRE
Una delle preoccupazioni maggiori dell'appassionato di serie TV americane o di qualsiasi altra origine geografica è senz'altro molto vicina al completismo che coglie coloro che hanno un hobby che li assorbe totalmente: “Avrò visto tutti i capolavori mai realizzati nella storia della tv?”, si chiede il fan, giustamente desideroso di non sprecare il suo tempo con serie TV da vedere mediocri o magari solo relativamente soddisfacenti.
Per evitare perdite di tempo e cocenti delusioni abbiamo pensato di stilare una classifica delle 15 migliori serie TV americane di sempre. Il nostro giudizio è sempre soggettivo, ma ci sentiamo di dire che con questi titoli andate sul sicuro.
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CLASSIFICA SERIE TV AMERICANE PIÙ VISTE: LE PIÙ BELLE DI SEMPRE
Ecco allora la classifica delle serie TV americane più viste e più belle di sempre, ovviamente, secondo il nostro giudizio:
- Friends (1994 – 2004, NBC): la serie che ha definito la comicità standard dei nostri giorni e che continua a fare scuola, come testimoniano i tanti epigoni (Modern Family, How I Met Your Mother, e via dicendo) che mischiano risate e sentimenti senza soluzione di continuità.
- Lost (2004 – 2010, ABC): irrisolta, irritante, irragionevole. Si può dire tutto del mystery creato da Jeffrey Lieber, J. J. Abrams e Damon Lindelof, ma non che non abbia fatto la storia delle serie, tenendo con il fiato sospeso l'America e l'Italia e lanciando la moda della messa in onda quasi in contemporanea.
- The Wire (2002 – 2008, HBO): i polizieschi e i procedurali di oggi devono tantissimo a questa serie che nel corso delle sue cinque stagioni ha offerto un certosino ritratto delle istituzioni e della malavita di Boston, cambiando di volta in volta personaggi e trame.
- I Sopranos (1999 – 2007, HBO): difficile parlare di crimine organizzato senza pensare alla famiglia dei Soprano e a James Gandolfini, l'attore che ha vestito i panni del boss della mala pieno di complessi e di debbi riguardo la sua vita, tanto da dover ricorrere a una psichiatra.
- Mad Men (2007 – 2015, AMC): battute sagaci, personaggi complessi e contraddittori, e una bellissima cartolina degli anni '60 americani. Le disavventure di un gruppo di pubblicitari hanno fatto epoca sfoggiando un'eleganza ancora ineguagliata.
- Orange is the New Black (2013 – in corso, Netflix): molto meno eleganti ma molto più concrete le tante storie delle ospiti del carcere femminile che è il vero e proprio protagonista della serie. Da molto tempo non si vedeva una serie così attenta alle psicologie femminile senza scadere nell'ovvio e detestabile lacrimevole.
- Twin Peaks (1990 – 1991, ABC): la versione surreale, oscura e fuori di testa di una soap-opera, con tanto di misteri e fenomeni paranormali. Se in più ci aggiungiamo la firma di David Lynch è facile capire perché non si può non aver visto questa serie, sopratutto in vista della nuova stagione in lavorazione.
- Game of Thrones (2011 – in corso, HBO): non a tutti piace il fantasy, ma probabilmente in molti amano gli intrighi, i tradimenti, le scene di sangue e di sesso e le morti a sorpresa. È forse questo il segreto della serie spacca-record nata dai romanzi di George R.R. Martin.
- M*A*S*H* (1972 – 1983, CBS): nata da un film del grande Robert Altman, questa serie che riguarda un gruppo di dottori di stanza durante la guerra di Corea è diventata una delle più viste di sempre grazie al suo mix di comicità esilarante e momenti drammatici imprevedibili.
- Breaking Bad (2008 – 2013, AMC): qualità a tonnellate, interpretazioni da favola e regia superlativa. Difficile spiegare altrimenti il motivo del successo della storia di un insegnante di chimica che inizia a spacciare dopo che gli è stato diagnosticato un cancro terminale.
- Happy Days (1974 – 1984, ABC): guardarla oggi sarà anche stucchevole e l'America degli anni '50 idolatrata vent'anni dopo potrebbe essere troppo bigotta per noi. Eppure il fascino della nostalgia è difficile da vincere e bisogna ammettere che anche oggi non si può non sorridere di fronte a Fonzie, Richie, Ralph e gli altri.
- House of Cards (2013 – in corso, Netflix): l'ascesa di un presidente degli Stati Uniti, i giochi di potere, le terribili macchinazioni e la mancanza di scrupoli. Si può godere osservando la scalata al vertice di una persona che altrimenti detesteremmo? Sì, se si chiama Frank Underwood.
- Buffy l'ammazzavampiri (1997 – 2003, The WB e UPN): ironia, auto-consapevolezza, tante sorprese che strappano ancora oggi una risata (l'episodio musical). Joss Whedon ce l'ha messa tutta per dare peso e sostanza a una serie teen che altrimenti sarebbe caduta nel dimenticatoio
- Six Feet Under (2001 – 2005, HBO): le vicende di una famiglia che gestisce un'impresa di pompe funebri non saranno proprio allegre – per quanto ci siano forti dosi di humour nero – ma sono i drammi dei protagonisti e dei loro clienti a catturare e commuovere il paziente spettatore che darà una chance allo show di Alan Ball.
- Star Trek (1966 – 1969, NBC): le divise oggi ci fanno ridere e gli effetti speciali sono quelli che sono, ma non ci si può non inginocchiare dinanzi all'intelligenza delle storie della serie classica di Star Trek e ai suoi meravigliosi personaggi che ancora oggi continuano a essere citati e studiati.
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(Foto: Happy Days, courtesy of ABC, Henderson Production, Miller-Milkis Productions, Miller-Milkis-Boyett Productions, Paramount Television)