BALBUZIE: COME RIUSCIRE AD ANDARE BENE A SCUOLA. Non tutte le persone riescono a parlare in pubblico in modo semplice e naturale: chi per timidezza e chi per insicurezza, alla fine riesce ad esprimere la metà dei concetti che vorrebbe esporre, per di più in maniera non molto chiara e disorganizzata. Chi soffre di balbuzie poi, nel momento in cui deve aprir bocca, si concentra sul proprio problema e su quello che possono pensare gli ascoltatori. A tutto però c’è un rimedio, basta metterci buona volontà! Anche Marilyn Monroe era balbuziente, eppure con il suo spirito combattivo e la sua forza d’animo è diventata una grande attrice e un’icona di bellezza. E che dire di Paolo Bonolis? Ha superato la balbuzie iscrivendosi a scuola di teatro, e poi ha intrapreso la carriera televisiva acquisendo una dialettica da far invidia ai più grandi oratori! Perciò, non bisogna disperare, né tantomeno pensare di non essere portati per lo studio. Basta semplicemente acquisire più sicurezza in se stessi e concentrarsi su cosa bisogna dire, e non su come pensiamo di parlare.
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COME GESTIRE LA BALBUZIE A SCUOLA. In generale, la balbuzie diventa incontrollabile nei momenti di pressione, in cui si è presi dallo stress e dall’ansia. Le interrogazioni allora diventano un incubo, non si riesce a rispondere subito alle domande che vengono poste, e se si conosce la risposta ad un quesito, difficilmente si alza la mano per intervenire. E allora, come possiamo fare? Vediamo insieme come tenere sotto controllo il problema, in modo da poter essere più sciolti durante le ore di scuola.
1. Preparazione a casa
“Rem tene, verba sequentur” disse Catone, e non c’è nulla di più azzeccato. Se infatti a casa studi bene le materie, sicuramente a scuola sarai più sicuro, e ti concentrai più sul contenuto che ti chiederanno di esporre durante l’interrogazione. Leggi ad alta voce e ripeti l’argomento a qualcuno, anche più volte. Le prime volte ci saranno parecchie difficoltà, ma più ti alleni, più riuscirai a condurre un discorso in modo più fluente rispetto all’inizio.
2. All’interrogazione
Ci siamo: è il momento di essere interrogati! Non pensare né ai compagni, né all’insegnante. Pensa solo a quello che hai studiato e a cosa devi dire. Non importa se ogni tanto qualche parola non riesci a pronunciarla in modo fluido, respira, vai avanti e continua il discorso. L’insegnante valuterà la risposta in sé, non come e in quanto tempo l’hai esposta.
3. Le domande improvvise
Molti insegnanti hanno l’abitudine di rivolgere domande anche agli allievi non interrogati, oppure di testare la preparazione generale degli studenti facendoli intervenire durante la lezione. È facile dunque farsi prendere dal panico nel momento in cui inaspettatamente ci viene rivolto un quesito. In questo caso, non farti prendere dall’ansia, prendi tempo per formulare la risposta, e rispondi con calma.
4. Interventi dal posto
Chi soffre di balbuzie difficilmente alza la mano per intervenire dal posto, e difficilmente chiede dei chiarimenti se non ha capito qualcosa durante la spiegazione. Invece, per superare il problema, è molto utile intervenire di propria volontà, perché si è più sicuri di quello che si sta dicendo. Non avere paura di alzare la mano: superato il primo blocco, piano piano riuscirai a gestire la tensione iniziale, e ti verrà naturale intervenire successivamente.
5. All’esame di Maturità
Trovarsi di fronte ad una commissione, con professori esterni e con il temuto presidente di commissione, non è una passeggiata per nessuno! Però, ricorda che c’è la tesina a tuo favore, che hai scritto tu e che conosci molto bene. Inizierai sicuramente da questa, che basterà a metterti a tuo agio e a scioglierti un po’ di più nel discorso. Per il resto, fai lo stesso lavoro che hai fatto per le interrogazioni: ascolta la domanda, respira, concentrati solo su quello che devi dire e non sul come. Vedrai che i minuti passeranno velocemente e avrai finito senza nemmeno accorgertene!