VERSIONE DI GRECO MATURITÀ: COME TRADURLA BENE
La seconda prova è una delle prove scritte dell’esame di Maturità, in quanto si tratta dello scritto principale, basato su una delle materie caratterizzanti. Nel caso del liceo classico, la nuova prova prevede una prima parte in cui bisogna tradurre una versione di latino o di greco e una seconda parte in cui occorre rispondere a 3 quesiti a risposta aperta. Probabilmente, quest’anno nella prima parte ci sarà una versione di latino, ma ricordate che secondo le nuove regole la traccia potrebbe vertere su entrambe le discipline. Quindi, in attesa dell’annuncio delle materie, occorre studiare bene sia latino che greco. La versione di greco della seconda prova scritta di maturità, si sa, è uno degli “incubi” più comuni tra gli studenti del liceo classico. Tradurre una versione di greco non è semplice, richiede concentrazione e abilità. Ecco allora per voi qualche consiglio su come tradurre bene una versione di greco per la maturità nel caso in cui dovesse esserci anche quest’anno.
SECONDA PROVA GRECO MATURITÀ: COME PREPARARSI
Ripassa la grammatica greca – Il metodo migliore per arrivare preparato alla seconda prova della maturità è allenarsi! Questo significa che nei mesi precedenti agli esami sarebbe opportuno un ripasso generale della grammatica greca, delle costruzioni e delle regole più importanti. Conoscere la grammatica non significa saper tradurre, ma è un ottimo punto di partenza.
Traduci – Se durante il corso dell’anno ti eserciti nel tradurre le versioni di greco, il giorno della seconda prova scritta sicuramente avrai una marcia in più.
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VERSIONE DI GRECO MATURITÀ: COSA PORTARE ALL’ESAME. Il Dizionario
Cosa ti serve per tradurre una versione di greco? Sicuramente il dizionario, non è il
caso di dimenticarlo il giorno della maturità. Porta il tuo dizionario, non farti convincere dai amici o parenti che il loro dizionario è più completo, ha più esempi, è più facile da usare. Per la seconda prova scritta usa quello che hai usato abitualmente negli ultimi cinque anni. Perché? Lo conosci e sai cosa usarlo! Almeno speriamo!
Prepara l’occorrente – Oltre il dizionario, il tuo kit per la seconda prova scritta dell’esame di maturità dovrà contenere un paio di penne, matita e gomma, per eventuali appunti da prendere ai margini. Se siete abituati ad usare evidenziatori o penne colorate, chiedete prima il permesso alla commissione. Cosa manca? Una bottiglia d’acqua minerale e tanta concentrazione.
MATURITÀ, VERSIONE DI GRECO: COSA FARE DURANTE LA SECONDA PROVA. No panic
Non farti prendere dal panico, non perdere la concentrazione. È una versione di greco, non morde! E neppure i prof lo fanno. Raccogli le idee, pensa alla vacanza che ti aspetta dopo la maturità. Ok, adesso è ora di mettersi a lavoro.
Il vocabolario può attendere – Via le mani dal vocabolario. Tradurre una versione non vuol dire tradurre una parola dopo l’altra, come se fossero un’accozzaglia senza senso. Aspetta, il vocabolario può attendere, partiamo dal titolo.
L’importanza del titolo – Leggere il titolo della versione è fondamentale per capire l’argomento di cui si parla, quindi contestualizzare il tema. L’argomento può essere storico, mitologico, politico, o filosofico. Conoscere l’autore può essere utile in questo, in particolare, per richiamare le tue conoscenze in proposito.
Leggi il brano prima di tradurre – Leggere il testo della versione con attenzione è utile per comprendere il significato globale del testo, capire se conosci l’argomento, individuare la struttura generale e individuare nomi propri che ti faranno capire quanti e quali siano i personaggi in azione e magari dove sia ambientato il fatto.
È il momento dell’analisi – Dopo la prima lettura vi sentite persi? Non disperate è il momento di passare all’analisi del testo, che alla base di qualsiasi versione. Procederemo per periodi, quindi suddividi il testo in modo da facilitare la tua analisi. Isola con tratti di matita le singole proposizioni e sforzandosi di comprendere meglio possibile il senso e la struttura sintattica che caratterizza il testo.
Partiamo dal verbo – Poiché in ogni periodo ci sono diverse proposizioni e ciascuna racchiude il suo verbo, occorre cercare in primo luogo il verbo della proposizione principale, sottolinea telo, quindi procedete allo stesso modo con gli altri. Quindi è il momento di identificare i costrutti presenti all’interno del periodo (che tipo di proposizione mi accingo a tradurre? Finale? Temporale), individuando le congiunzioni. Dal verbo sarà facile arrivare al soggetto.
I complementi – Individua adesso gli altri complementi e aiutandoti con i numeretti costruisci le singole frasi.
È il momento di tradurre – Dopo aver tradotto la proposizione principale si passa alla traduzione (essendo già stata eseguita l’analisi dell’intero periodo) delle eventuali proposizioni coordinate e delle proposizioni subordinate, applicando gli stessi criteri seguiti per la principale (verbo, soggetto, ecc.). Successivamente, nella costruzione italiana del periodo, vedremo se lasciarle al loro posto o, se necessario, ordinarle secondo un criterio che tenga però conto dei vari gradi di subordinazione.??
Apriamo il dizionario – Si ricordi che è un grave errore iniziare a tradurre cercando sul dizionario una parola dopo l’altra secondo l’ordine con cui si succedono nella riga: in questo modo, non solo è molto più arduo cogliere il senso, ma la costruzione greca può indurre a facili sviste, per non contare la difficoltà di scegliere a prima vista il significato giusto (tra molti) di un verbo di cui si ignora il soggetto (persona, animale o cosa?) e viceversa. Anche quando si procede facendo la giusta costruzione è bene tener presente i vari significati di ogni vocabolo.??
Scegliere il giusto significato – Pur applicando questo metodo capita spesso d’imbattersi in parole che hanno molti significati, alcuni assai diversi: come scegliere? Solo il contesto, cioè l’insieme degli elementi della frase, può aiutarci: se è un verbo a costituire motivo d’incertezza, si annotano tre o quattro significati importanti (tenendo presente l’idea-base del verbo) e si passa a vagliare il significato del soggetto e, se c’è, dell’oggetto (è una persona o una cosa che subisce l’azione?). In base a questi due elementi sceglierò il significato più appropriato del verbo. E se fosse il complemento oggetto a voler dire più cose? In base al verbo e al soggetto determinerò il più plausibile. E così nel caso del soggetto. Ma se il resto della frase restasse comunque ambiguo? In tal caso non sarebbe proficuo insistere su una proposizione, perdendo troppo tempo: meglio lasciare alcuni significati provvisori scritti in matita e passare alle proposizioni seguenti, da cui verrà una smentita o una conferma dell’interpretazione, o comunque un chiarimento, in base al significato generale del brano.
Rilettura – Una volta tradotta la versione controllatela e rileggete i passaggi più difficili. Ricordate di attenervi al testo! Le traduzioni troppo libere, soprattutto in contesto d’esame, possono risultare azzardate. Usate quindi un italiano curato, ma non esagerate con le espressioni auliche o poco attinenti. Allo stesso modo ricordata che è una versione di greco e i termini troppo colloquiali risultano estranei al contesto.
E adesso? Non ti rimane che rispondere ai quesiti basandoti su ciò che hai capito del testo!
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