In risposta ai danni causati dall’alluvione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito Valditara sta considerando la possibilità di permettere ai maturandi colpiti di affrontare solo le prove orali per l’esame di Maturità 2023. E’ stato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ad avanzare questa proposta, ispirata al modello adottato nel 2012 dopo il sisma che ha colpito l’Emilia-Romagna. Secondo l’idea, i giovani tra i 18 e i 19 anni che hanno subito danni gravi come l’allagamento delle proprie case, potrebbero presentare un’autocertificazione che consentirebbe loro di saltare le prove scritte. La proposta del sindaco si configura come una possibilità di offrire un sollievo concreto a tutti quegli studenti che, a causa dei danni subiti, potrebbero avere difficoltà a concentrarsi sullo studio ed affrontare (anche) le prove scritte.
Commissioni interne per i maturandi alluvionati
E’ certo che gli esami di Maturità 2023 in Emilia-Romagna si svolgeranno con commissioni d’esame completamente interne, almeno questo è quanto è stato riferito dal Ministro all’Ansa lo scorso 5 giugno, a margine di un convegno tenutosi a Milano. Tuttavia, non è ancora chiaro se il provvedimento riguarderà solo le province di Ravenna e Forlì Cesena o sarà esteso all’intero territorio emiliano-romagnolo colpito dall’alluvione. Inutile dire come la decisione di adottare commissioni interne per i maturandi alluvionati rappresenti un segnale di grande sostegno da parte del MIM.
Si attende ancora di sapere, invece, se verrà accettata la proposta del sindaco. De Pascale ha comunque tenuto a ringraziare il ministero per la disponibilità concordata: con l’istituzione è al momento in corso un’interlocuzione. Del resto, già nel 2012 si era permesso agli studenti colpiti dal sisma dell’Emilia Romagna di sostenere solo gli orali, ed allora tale decisione si era rivelata un modo efficace per garantire loro l’opportunità di completare l’esame di Maturità nonostante le difficoltà del momento.
Maturità 2023 in Emilia-Romagna
Nel frattempo, si attende di capire come si svolgeranno effettivamente gli esami in questa parte della penisola. Se una cosa è certa, è che al 21 giugno, primo giorno della Maturità, manca oramai poco. Ed i ragazzi, dopo aver perso tutto – compresi i libri – hanno bisogno di certezze. Sicuramente per loro non sarà così semplice rimettersi a studiare in un periodo pesante come quello che stanno vivendo, e la concentrazione non sarà certamente delle migliori. Per questo chiedono a gran voce che vengano quantomeno capiti non potendo sostenere un esame “normale” in tali precarie condizioni. Valditara ha anticipato che, in ogni caso, sarà un Esame di Stato flessibile e all’insegna dell’introduzione di norme per la semplificazione.
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