Compiti a casa, in Italia se ne fanno il doppio: il caso
Il tema dei compiti a casa è ormai al centro di diverse polemiche da tempo. Se prima erano solo gli alunni a lamentarsi del carico elevato di lavoro da svolgere tra le quattro mura domestiche, ora sono anche i genitori a voler mettere un freno e spesso gli stessi professori che trovano questa mole di assegnazioni controproducente. Un tema tornato alla ribalta nei giorni scorsi a causa di un video pubblicato da Emma Guiducci su TikTok, una mamma che si è sfogata contro i docenti del figlio, accusandoli di sovraccaricarlo di compiti e perciò di impedirgli di godersi il tempo libero tra riposo e magari un po’ di sport. “Questa è la collaborazione scuola-famiglia? Non si può fare niente. Non mi interessa se avete 20 alunni, ve la dovete vedere voi. Io chiedo a questi maestri se è normale che mio figlio si svegli alle 6 e mezza del mattino e si ritrovi il pomeriggio con tre-quattro compiti da dove fare, senza poter fare sport o altro”, si lamenta nel video. Questo problema è davvero così reale?
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Compiti a casa, in Italia se ne fanno il doppio: la ricerca
La Repubblica fa sapere che effettivamente i professori italiani assegnano più compiti a casa, almeno il doppio rispetto a quanto accade nei paesi esteri. Questo è quello che emerge dai dati delle ricerche internazionali sugli apprendimenti degli studenti di scuola elementare e media. Nel dettaglio il Timss 2919 – che fa ricerche sulle competenze in Matematica e Scienze dei ragazzi che frequentano le classi di quarta elementare e terza media di 39 paesi – ha fatto sapere che i docenti italiani sono più “cattivi” rispetto agli altri. Addirittura per i bambini di quarta elementare i compiti risultano essere 3,3 volte più alti rispetto a quelli assegnati ai bambini francesi e superiori del 50 per cento di quelli assegnati ai ragazzini spagnoli e finlandesi. Solo gli alunni tedeschi affrontano una quantità simile di compiti rispetto agli italiani.
Compiti a casa, in Italia se ne fanno il doppio: i numeri
Non va meglio nella scuola media in cui i tempi richiesti per svolgere i compiti a casa sono quatto volte superiori rispetto ai coetanei portoghesi, francesi e finlandesi. In realtà va ricordato che in molti paesi europei le lezioni però durano anche dopo pranzo e quindi gli studenti svolgono i compiti direttamente a scuola. Nel Bel Paese invece le lezioni a tempo pieno sono solo il 38 per cento, quindi poco più di un terzo delle classi di scuola primaria, di cui gran parte al Sud.
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