Concorsi Pubblici: la riforma
Il nuovo Protocollo per lo svolgimento delle selezioni pubbliche verrà pubblicato sul sito del Dipartimento della Funzione pubblica. Quest’ultimo consente, di fatto, lo sblocco dei bandi di concorso in atto e di bandire nuovi concorsi, con modalità semplificate e più veloci, in grado di assicurare il turnover nella PA. Secondo le stime del Dipartimento della Funzione pubblica si potranno portare a termine,in questo modo, più di 110 mila assunzioni nella Pubblica Amministrazione. In cosa cambia la riforma di Brunetta?
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Concorsi Pubblici: le modifiche proposte da Brunetta
I punti fondamentali della Riforma Brunetta prevedono:
- stop ai concorsi lenti;
- ripresa dei concorsi in presenza;
- abolizione di concorsi unici;
- maggiore importanza ai Concorsi Formez.
Il primo punto della Riforma Brunetta prevede una velocizzazione di tutte le procedure concorsuali future. I luoghi previsti per lo svolgimento delle prove sono le aule universitarie e le fiere che, grazie agli spazi ampi, permetterebbero di superare il limite dei 30 candidati per sessione. I concorsi unici prevedono la creazione di graduatorie con lunghe durate che non sono compatibili con le esigenze della Pubblica Amministrazione di assumere personale in tempi brevi. I concorsi Formez acquisiranno maggiore importanza perché la Riforma Brunetta prevede innanzitutto una ristrutturazione completa dell’ente. Il Formez infatti dovrà collaborare a stretto contatto con le amministrazioni centrali e locali per definire fabbisogni, competenze e profili richiesti.
Concorsi Pubblici: i cambiamenti proposti dal vecchio ministro
I cambiamenti previsti dalla riforma dei concorsi pubblici proposta dal precedente Ministro Fabiana Dadone sono:
- SPID e PEC obbligatori;
- Scadenza dei bandi ridotta;
- Bandi-tipo;
- Prove decentrate ed effettuate al computer;
- Inserimento di CV e motivazioni personali;
- Test situazionali e soft skills;
- prove scritte standardizzate.