I docenti con tre anni di servizio verranno avvantaggiati per quanto riguarda il concorso scuola 2023. Infatti, alla sindacalista Manuela Pascarella è stato chiesto se effettivamente quest’ultimi saranno esclusi dalla prova preselettiva.
Nel concorso non c’è la preselettiva
In primo luogo, è essenziale precisare che nei concorsi del 2023, sia per l’infanzia primaria che per la scuola secondaria, non è prevista la fase preselettiva, la quale sarà introdotta solo a partire dal 2025.
I concorsi, emanati attraverso i Decreti Direttoriali Generali (DDG) n. 2575 e 2576 datati 6 dicembre 2023, si strutturano in diverse fasi, al fine di selezionare i candidati in modo accurato:
- Prova Scritta: Solo coloro che superano questa fase avranno accesso alle prove successive. È importante sottolineare che le domande relative a questa prova non saranno rese disponibili prima dello svolgimento dell’esame, garantendo così un ambiente di valutazione equo e senza preavvisi.
- Prova Orale: Questa fase prevede l’interazione diretta con i candidati attraverso colloqui mirati. In alcuni casi, potrebbe essere richiesta una prova pratica per specifiche classi di concorso, contribuendo a valutare le competenze pratiche e l’abilità degli aspiranti insegnanti.
- Valutazione dei Titoli: Un elemento importante nella selezione dei candidati è la valutazione dei titoli. Questa fase tiene conto della formazione accademica, delle esperienze professionali pregresse e di altri elementi pertinenti che possono contribuire a valutare la qualificazione complessiva del candidato.
La trasparenza del processo di selezione è cruciale per garantire l’equità e la coerenza nei confronti di tutti i partecipanti. È fondamentale che i candidati siano informati chiaramente sulla struttura e sulle fasi del concorso, come specificato nei DDG 2575 e 2576 del 6 dicembre 2023. Ciò consentirà una partecipazione consapevole e una preparazione adeguata da parte degli aspiranti insegnanti.
I tre anni di servizio
Requisiti
Per partecipare al concorso per la scuola secondaria, sono ammissibili come titolo di accesso i seguenti requisiti. È richiesto un periodo minimo di tre anni di servizio, anche non continuativi, presso istituzioni scolastiche statali. Tra questi, è essenziale che almeno un anno di servizio sia stato svolto in maniera specifica nei cinque anni precedenti al periodo utile per il concorso, che va dal 2018/19 al 2022/23 (con esclusione del 2023/24).
Nel caso in cui un candidato emerga vincitore del concorso, avrà l’opportunità di partecipare a un corso che garantisce 30 Crediti Formativi Universitari (CFU), come stabilito dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) datato 4 agosto 2023. Questo corso mira a completare la formazione del docente, consentendogli di acquisire l’abilitazione necessaria e, contemporaneamente, di accedere a un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Questo percorso formativo e di inserimento nel mondo della scuola è un passo cruciale per il docente vincitore del concorso, garantendo non solo la qualificazione professionale ma anche la stabilità occupazionale attraverso l’ottenimento di un contratto a tempo indeterminato. La chiarezza su questi requisiti e le opportunità connesse è fondamentale per consentire ai potenziali candidati di prepararsi in modo adeguato e di valutare attentamente la loro idoneità per il concorso e il successivo percorso di formazione.
Per il concorso all’infanzia l’ultimo titolo di accesso è l’abilitazione.
Punteggio in graduatoria
Il servizio specifico sarà considerato nel processo di valutazione della graduatoria. Il Ministero ha presentato una nuova tabella di valutazione dei titoli, allegato B, che attribuisce al servizio specifico un punteggio di 2 punti per ogni anno scolastico. Di conseguenza, un candidato con tre anni di servizio specifico potrebbe ottenere un vantaggio di 6 punti rispetto a un candidato che accede solamente con una laurea e 24 Crediti Formativi Universitari (CFU), sempre a parità di accesso.
Nella compilazione della graduatoria, verrà preso in considerazione esclusivamente il servizio specifico svolto nelle scuole del sistema nazionale di istruzione, comprese quelle paritarie. Questa modifica, relativa al nuovo concorso per la scuola secondaria, rappresenta un aumento significativo, portando il punteggio per ogni anno di servizio specifico a 2 punti.
Questa nuova dinamica nella valutazione dei titoli evidenzia l’importanza attribuita al servizio specifico nel determinare la posizione in graduatoria dei candidati. La considerazione di tale esperienza, soprattutto se correlata al sistema nazionale di istruzione, contribuirà a distinguere e valorizzare ulteriormente i candidati che vantano un background di servizio specifico. È fondamentale che i partecipanti al nuovo concorso siano consapevoli di questi cambiamenti e che li tengano in considerazione nella preparazione della propria documentazione e nella strategia di partecipazione al concorso.
Riserva dei posti
I docenti che hanno alle spalle tre anni di servizio potranno prendere parte alla graduatoria del 30% dei posti di riserva.