C’è grande attesa per i concorsi a cattedra previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si stanno concretizzando in bandi ufficiali redatti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Dopo una carenza di circa 150.000 posti registrata lo scorso anno, i primi bandi di quest’anno prevedono l’assegnazione di circa 35.000 cattedre: una speranza di stabilizzazione per numerosi docenti in attesa di una cattedra.
Concorso scuola, come si svolgerà
I concorsi si articoleranno in due fasi: una prova scritta della durata di 100 minuti, composta da 50 quesiti a risposta multipla, e un colloquio orale che valuterà le competenze del candidato. La partecipazione a tali concorsi è riservata agli insegnanti abilitati, ai precari che abbiano svolto almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque e, fino al 31 dicembre 2024, anche a coloro che possiedono i requisiti di accesso e i 24 crediti formativi universitari (CFU) previsti dal vecchio regime.
Successivamente, una seconda tornata di concorsi includerà anche i candidati in possesso dei 30 CFU richiesti dalla nuova abilitazione. Inutile ribadire come questi concorsi rappresentino un’importante opportunità per i docenti italiani, in particolare per i precari che da anni aspirano alla stabilità lavorativa.
Concorso scuola: a breve l’ufficializzazione dei bandi
I dettagli definitivi sono ancora in attesa della firma del Ministro Giuseppe Valditara: il Ministero dell’Istruzione e del Merito si sta occupando degli ultimi ritocchi prima di lanciare i bandi di concorso per i posti comuni nelle scuole secondarie. Che, attualmente, sono in esame presso la Camera dei Deputati. Prima di diventare ufficiali, dovranno ricevere il parere del Cispi, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Secondo la bozza, il concorso si articolerà in due fasi: una prova scritta a crocette focalizzata sugli aspetti pedagogici e un colloquio orale della durata di 45 minuti, finalizzato a verificare le conoscenze nelle materie specifiche.
Per i posti comuni nelle scuole secondarie, saranno ammessi coloro che sono abilitati per una specifica classe di concorso, chi possiede i requisiti di accesso e i 24 CFU previsti dalla precedente normativa, chi ha il titolo di accesso e i 30 CFU secondo la nuova normativa, nonché i precari con almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, anche non continuativi. Per i posti di sostegno, invece, sarà, necessaria la specializzazione.
I candidati che hanno conseguito l’abilitazione o la specializzazione all’Estero potranno presentare la propria candidatura se hanno ottenuto il riconoscimento dei titoli, o iscriversi con riserva se il riconoscimento è in corso. Nel caso in cui un candidato non abilitato dovesse vincere il concorso, verrà assunto a tempo determinato e sarà tenuto ad acquisire i crediti mancanti secondo le nuove regole stabilite.
Concorso scuola, la graduatoria ed i precari storici
In quanto alla graduatoria finale, questa sarà composta da un numero di candidati pari al numero di posti disponibili. Saranno assegnati fino a 100 punti per la somma dei punteggi ottenuti nelle due prove, con un totale di 200 punti possibili. Per superare la prova, sarà richiesto un punteggio minimo di 70 su 100 in ciascuna delle due prove. Le graduatorie saranno valide per un anno a partire dall’approvazione e fino alla pubblicazione dei risultati del concorso successivo.
Ai precari storici sarà riservato un occhio di riguardo: 2,5 punti per ogni anno di servizio (contro l’uno precedente). Inoltre, sarà riservato loro il 30% dei posti disponibili, a condizione che abbiano tre anni di esperienza negli ultimi dieci.
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