Corso di laurea in Turismo in inglese, critiche contro la decisione dell'Università di Bologna - Studentville

Corso di laurea in Turismo in inglese, critiche contro la decisione dell'Università di Bologna

Corso di laurea in Turismo in inglese, critiche contro la decisione dell'Università di Bologna

Rivoluzione nel turismo accademico: l’Università di Bologna sceglie l’inglese

In un contesto di crescente globalizzazione e di sfide internazionali, l’Università di Bologna ha intrapreso una decisione audace riguardante il corso di laurea triennale in Economia del turismo, optando per un insegnamento esclusivamente in lingua inglese a partire dal prossimo anno accademico. Questa scelta ha scatenato un vivace dibattito, con alcune voci contrarie provenienti soprattutto dall’associazione Federalberghi Rimini.

Presentazione del corso in Economics of Tourism and Cities

La decisione dell’ateneo si inserisce in un ampio processo di rinnovamento dell’offerta formativa, mirato a rispondere efficacemente alle nuove esigenze del mercato e a preparare gli studenti ad affrontare le sfide di un ambiente sempre più internazionale. Il corso, denominato “Economics of Tourism and Cities”, ha già ricevuto il via libera dal Ministero e si appresta a diventare una realtà, con la sua presentazione ufficiale prevista durante la “virtual fair” dell’Università di Bologna il 27 e 28 febbraio, seguita da un open day il 4 aprile.

Critiche da parte di Federalberghi Rimini

Nonostante l’entusiasmo dell’università per questa innovazione, la scelta ha suscitato perplessità e opposizioni, in particolare da parte di Federalberghi Rimini, l’associazione che rappresenta gli albergatori della città. La presidente Patrizia Rinaldis ha esortato l’ateneo a ripensare la decisione, sostenuta da una “pioggia di email” inviate al rettore Giovanni Molari e ad altri responsabili, tutte esprimendo lo stesso messaggio di dissenso, sebbene con mittenti differenti.

Nonostante le critiche, l’università rimane ferma sulla sua posizione, sottolineando come la scelta sia frutto di un’attenta valutazione e di un lungo processo di pianificazione. Il prorettore alla didattica, Roberto Vecchi, e il coordinatore del corso, Giovanni Prarolo, hanno evidenziato l’importanza di adeguare l’offerta formativa alle esigenze contemporanee, puntando sull’inglese come lingua veicolare per attrarre studenti da tutta l’Unione Europea e rispondere alla crescente internazionalizzazione del settore turistico.

La transizione all’insegnamento in inglese è vista dall’università non solo come una necessità, ma anche come un’opportunità per il territorio, in grado di aprire nuove prospettive per gli studenti e per il settore turistico locale. Nonostante l’assenza di rappresentanti di Federalberghi Rimini in un incontro di confronto organizzato dall’università, il passaggio all’inglese ha trovato consenso e apprezzamento tra le parti sociali coinvolte, delineando un futuro in cui l’inglese diventa un ponte verso il mondo, nonostante le resistenze iniziali.

 

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