San Miniato al Monte è uno dei segreti meglio custoditi dai fiorentini, che lasciano ai turisti i luoghi della stupenda ed elegante Santa Maria del Fiore, e del possente ed altero Palazzo Vecchio, tenendo per se la classe e riservatezza della più distante Basilica di San Miniato.
La basilica di San Miniato al Monte, dedicata al primo martire cristiano di Firenze, si trova in uno dei luoghi più alti della città di Firenze, ed è uno uno dei capolavori dell’architettura romanica fiorentina, ispirata a un classicismo solido e geometrico ripreso dalle tarsie marmoree degli edifici monumentali romani.l’Wikipedia.
Distante dal centro, dove da turisti, siamo abituati a scorrazzare a piedi dopo aver lasciato le nostre stanze d’albergo, o dopo essere usciti dalla stazione di Santa Maria Novella, eppure facilmente raggiungibile, grazie al 12 dell’ATAF, gli autobus del comune di Firenze, che collegano la stazione al piazzale di Michelangelo.
Scesi dalla stazione, abbiamo comprato i biglietti (1,20 euro, o 2 euro se li si acquista sull’autobus), e ci siamo diretti al capolinea, appena fuori dalla stazione. Di sabato, a maggio, il 12 ha impiegato circa mezz’ora, per districarsi tra i sensi unici del centro e salire sul colle che sovrasta la città; discesa annunciata, quella precedente al capolinea in piazzale Michelangelo.
Scesi dall’autobus, dalla strada si intravede tra gli alberi la cupola del Brunelleschi e la torre del Palazzo Vecchio, ma la vista migliore la si godrà dalla terrazza dove sorge la chiesa. Tutta Firenze si apre agli occhi del visitatore, aprendo il cuore ad un sospiro di bellezza. Qui, una buona macchina fotografica, e un buon fotografo, fanno la differenza.
Entrati la prima impressione è di una chiesa normale, non clamorosa coma quella di Santa Maria del Fiore. Ma fatta l’abitudine alla penombra, abbiamo scoperto che anche San Miniato, posizione a parte, ha i suoi perché.
La parte finale (presbiterio e il coro) rialzati, e non di poco, rispetto il piano d’entrata, e sotto questa la bella cripta; e poi ancora l’abisde e la sagrestia, da vedere, l’unico ambiente della chiesa per la quale vi chiederanno, e neppure con insistenza, un piccolo obolo per entrare (1 euro). Ma la vera botta di … fortuna l’abbiamo avuta con il maestoso organo, accanto al coro.
Erano passate da poco le 12 (sabato), quando l’organo ha iniziato a suonare, creando un’atmosfera che ha incollato tutti i presenti alle panche della chiesa. Anche una non “capente” come me di musica sacra, è riuscita a godersi quest’inatteso e coinvolgente concerto.
Accanto alla Basilica poi, la piccola farmacia dei Benedettini, tutt’intorno il cimitero, dove tra gli altri riposano Spadolini accanto a Cecchi Gori padre, e davanti lo splendore di Firenze, che con grazia si presta a far da cornice al giorno più bello di tante spose e sposi, che arrivano fin qui per immortalare il loro giorno più bello.
Da qui, arrivare a piedi a piazzale Michelangelo, dove possiamo dissetarci con una bibita dall’ambulante, od accomodarci in uno dei suoi diversi ed eleganti locali, è un attimo. Vado sul sicuro, quando se vi dico, San Miniato al Monte, da non perdere quando si visita Firenze.
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