Dall’esterno lo Spreuerbrücke di Lucerna appare come un luogo del vecchio mondo, quasi bucolico, il genere di luogo in cui degli amanti medievali potrebbero essersi incontrati in una calda giornata di primavera. Ma attraversando il ponte ci accolgono decine di dipinti storici, posti sotto la tettoia, con scheletri e la mietitrice di anime, che ricordano ai viaggiatori che ogni secondo trascorso ci porta un attimo più vicino alla morte.
Il ponte a capanna è stato costruito nel XIII secolo per collegare un gruppo di mulini alla terraferma. Durante i primi tempi, ai lavoratori del mulino era permesso di scaricare dal ponte i propri rifiuti nel fiume, in quanto si trovavano fuori dai luoghi abitati.
Poi a metà del 1600 è stato deciso che il ponte sarebbe stato ripulito un po’, ed “abbellito” con il progetto di creare un ciclo di opere d’arte a tema “la danza della morte”, noto anche come “Danse Macabre” o “Totentanz” in tedesco. L’obiettivo di queste opere era quello di ricordare che la morte arriva per tutti: giovani o vecchi, ricchi o poveri.
Alla fine furono realizzati 67 dipinti, posti tra le travi del ponte coperto, tutte che in almeno un elemento del dipinto descrivevano uno scheletrico presagio della morte. Monaci, cavalieri, suore e mendicanti sono tutti visti alle prese con la morte, non importa quale sia stata la loro sorte in vita.
Le passeggiate lungo rustici ponti coperti, per non parlare dello splendido Ponte Vecchio di Firenze, spesso sono associate a tempi di pace, di bellezza, relax, e vita semplice, ma il Ponte Spreuer fa si che le persone sappiano di doversela “godere” finché si può: tutti indistintamente.
Foto Wolf-Dieter.