Il Premio Nobel per la Fisica 2013 è stato assegnato al belga Francois Englert della Libera Università di Bruxelles, e al britannico Peter W. Higgs. La scoperta è stata fatta, in maniera congiunta e indipendente dai due scienziati, che hanno individuato la particella elementare che costituisce la materia, comunemente conosciuta come “Bosone“.
Cos’è il Bosone di Higgs
Ma cos’è esattamente quella che è stata denominata la particella di Dio? Ce lo spiega il fisico teorico del Cern John Ellis con queste semplici parole:
“Immaginate un’infinita distesa di neve, un campo esteso lungo tutto lo spazio. Il campo di Higgs è come questo: questo è fatto di fiocchi di neve, allo stesso modo il campo di Higgs è composto di piccoli quanti. Noi li chiamiamo Bosoni di Higgs”.
A cosa serve il Bosone di Higgs
La spiegazione di Ellis sul Bosone di Higgs continua:
“Il Bosone svolge il lavoro di dare massa a tutte le altre particelle elementari. Le equazioni del Modello Standard sono molto simmetriche, le particelle appaiono tutte allo stesso modo, non si distingue tra quelle di massa diversa. Questa simmetria deve essere spezzata, ci deve essere qualcosa che ci permetta di differenziare: questo è il Bosone di Higgs. A seconda di come le particelle interagiscono con lui acquisiscono masse differenti. Così la simmetria è rotta”.
Per far capire come funziona il meccanismo, quindi, il fisico riprende il paragone del campo di Higgs con la distesa di neve:
“Immaginate di attraversarla: uno sciatore passa sopra la neve, non interagisce con il campo, scorre via come una particella senza massa che viaggia alla velocità della luce. Se invece si cammina con gli scarponi si affonda nella neve, si viaggia meno velocemente, come una particella dotata di massa che interagisce con il campo. Se invece si affonda nella neve si va molto piano, come una particella dotata di massa maggiore“.