Mentre a scuola si continua a portare la mascherina (il cui uso è previsto anche in ambito dei prossimi esami di maturità) quando nel resto delle attività del nostro paese non è più obbligatoria, si inizia a pensare già al mese di settembre. E’ da un paio di anni ormai che la fine delle vacanze estive viene vissuta un po’ come un’incognita per ciò che concerne lo stato della pandemia e le conseguenze che, ripreso il lavoro e la scuola, possa vere in tali ambiti. Anche a questo si riferiscono le parole del microbiologo Andrea Crisanti. Che ha ipotizzato come a settembre potrebbe esserci la necessità di rivaccinare tutti, ma che avrebbe senso farlo dai 18 anni in su.
Crisanti, in autunno rivaccinare tutti dai 18 anni in su
Secondo Crisanti, infatti, se in autunno ci si trovasse di fronte a una recrudescenza del virus non ci sarebbe altra alternativa se non quella di rivaccinare tutti. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università degli Studi di Padova ha dichiarato che c’è speranza di avere nuove versioni di vaccini che proteggano anche dall’infezione. Ma anche che non si uscirà da tale situazione se i nuovi non avranno una durata più lunga.
Secondo il microbiologo, infatti, il problema legato ai vaccini fino ad ora somministrati, sta proprio nella loro scarsa durata. Non negli effetti collaterali che questi comportano. Nonostante, è chiaro, questi ultimi si moltiplicano per il numero di volte che il vaccino viene somministrato. Per limitare la trasmissione del Covid, Crisanti ha aggiunto che avrebbe senso vaccinare individui dalla maggiore età a salire.
Il problema dei vaccini è la durata della protezione
In questo momento, in Portogallo si sta verificando l’avanzata della variante di Omicron Ba.5. A tal proposito il microbiologo ha dichiarato che un elemento da considerare è “la tipologia dei vaccini”. Quelli a nostra disposizione in questo momento non sono in grado di proteggerci contro l’infezione. Inoltre hanno una durata veramente limitata nel tempo. Ma non possiamo neanche prendere in riferimento il Portogallo. Qui le vaccinazioni sono avvenute molto presto. Per tale motivo la protezione si è ridotta prima. In definitiva, quindi, per Crisanti la rivaccinazione sarebbe la via da seguire, nonostante la breve durata della protezione. Che se dovesse ammontare a 4 mesi ci permetterebbe comunque di affrontare l’inverno. Non si resta che attendere.
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