Internet potenzia la libertà ma fa anche da amplificatore di fake news: l’analisi di Burioni, medico e divulgatore, dalle fake sui vaccini agli strumenti per combatterle.
«Anche io sono stato giovane: nei tempi della conquista dello spazio, e noi ragazzi volevamo fare gli astronauti», inizia così l’intervento a Campus Party 2019 di Roberto Burioni, medico, docente universitario e divulgatore scientifico che non ha bisogno di presentazioni. Uno speech che ha un filo conduttore tanto preciso quanto attuale: come combattere la disinformazioni su Internet. Mostra anche una foto, di quando era bambino e andava alle scuole elementari, con il grembiule nero e il fiacco azzurro. Da allora, ovvero da quando l’uomo (esattamente 50 anni fa) andava sulla luna, c’è stata una rivoluzione che, con lo spazio, in realtà, ha poco a che fare, quella digitale.
E il paradosso è che da una parte c’è il potenziale di libertà che tutti conosciamo (chiunque può comunicare, e anche informare, senza nemmeno più bisogno di un editore). Ma dall’altra, c’è quello che potremmo definire un problema di credibilità. «Sempre quando io ero giovane – racconta ancora Burioni – per informarsi si consultava un’enciclopedia». Quindi, testo curato da esperti. «Si Internet, invece, chiunque può scrivere qualsiasi cosa: ad esempio, che la terra è piatta». Un ulteriore elemento di riflessione: «la percezione della propria competenza rispetto alla vera competenza che si possiede». Molto in sintesi, chi più sa più dubita. Viceversa, l’inesperto tende a ritenersi più capace di quanto non sia. Propone un esempio stimolante da questo punto di vista: la crisi Ucraina del 2014. E’ stato chiesto a un campione di cittadini americani di posizionare l’Ucraina su una carta geografica internazionale. Il grafico che ne risulta mostra come, in effetti, la maggior parte dei rispondenti abbiano effettivamente collocato il paese nell’Est Europa, e molti abbiano dato risposte più fantasiose. Ma il punto è che alla successiva domanda (sei d’accordo o meno a un intervento militare in Ucraina?), i pareri maggiormente favorevoli alla scelta bellica erano di coloro che avevano posizionato l’Ucraina in modo sbagliato.
E qui siamo ai vaccini, su cui il medico insiste particolarmente. Il riferimento è alle polemiche degli ultimi anni, che hanno portato alla legge sull’obbligo. Al di là della (prevedibile) posizione del medico a favore dei vaccini, qui si inserisce un altro elemento: la paura. Il 50% dei genitori che vaccinano i figli temono che porti l’autismo». Questo dipende, anche, dal modo in cui funziona la nostra mente: abbiamo una serie di comportamenti, che possono portarci a sbagliare. La paura è un fattore che può essere molto potente, e scatenarla significa alterare la reale percezione del rischio».
In tutto questo, la comunicazione ha un ruolo fondamentale, così come Internet. Malgrado le fake news: Ma chi vince, secondo la vision di Burioni, fra la disinformazione e l’informazione? «Vince la verità, ha una sua forza e deve vincere. Non può vincere la disinformazione». Le nuove generazioni non sono più pronte a questo? «I giovani devono essere più preparati, per definizione. Sono convinto che i giovani siano sempre meglio di quelli di una volta». Il consiglio per imparare a non cadere nella trappola della disinformazione? «Studiare».
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