DI Scuola: abolizione della "Call veloce" per la nomina in ruolo degli insegnanti di sostegno - Studentville

DI Scuola: abolizione della "Call veloce" per la nomina in ruolo degli insegnanti di sostegno

Cambiamenti sul sistema di immissioni in ruolo dei docenti per l'anno scolastico 2024/2025. Le critiche del Comitato Docenti di Sostegno.
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Modifiche delle procedure di immissione in ruolo degli insegnanti: le decisioni del Ministero

Sembra che per il prossimo anno scolastico 2024/2025, che partirà ufficialmente a settembre 2024, ci saranno dei cambiamenti sui sistemi di inserimento in ruolo di moltissimi docenti in Italia con il DI Scuola. Il Governo e il Ministero dell’Istruzione durante la settimana del 15 luglio 2024 hanno lavorato su una risoluzione per assicurare la procedura di assunzione dai concorsi PNRR DDG 2575/2023 e DDG N. 2576/2023. L’obiettivo del Governo è quello di prolungare le graduatorie fino al 31 dicembre 2024, cercando di permettere ai docenti di avere più tempo per inoltrare la domanda.

Inoltre, il Ministero ha anche un altro scopo, ossia quello di eliminare la procedura della “Call veloce”. Codesta dinamica consiste in una modalità di nomina in ruolo dei docenti attraverso la chiamata veloce e diretta. In questo modo, si andrebbero a coprire i posti disponibili e vacanti dopo le consuete procedure durante l’anno per le immissioni di ruolo.

I cambiamenti per il prossimo anno scolastico 2024/2025

All’interno del Decreto Scuola e Sport del 31 maggio 2024, era stata approvata dal Governo una congettura delle disposizioni dei commi da 17 a 17-septies dell’art. 1 D.lgs. n. 126 del 29 ottobre 2019, modificato in seguito il 20 dicembre 2019 dalla Legge n.159. Ebbene, questa Legge non sarà più valida per il prossimo anno scolastico 2024/2025 per quanto concerne gli inserimenti in ruolo dei docenti di sostegno. Sebbene abbiano suddiviso le immissioni al 50% in GaE (Graduatorie ad Esaurimento) e Concorsi, le assunzioni verranno effettuate mediante GPS di sostegno per i posto vacanti. La Call veloce, quindi, verrà eliminata ma rimarrà comunque una “chiamata breve”, a patto che i concorsi ufficiali siano fino al 31 dicembre 2024.

Il ruolo dell’Istituto di Ricerca del Ministero dell’Istruzione Indire

Ebbene, all’istituto Indire, ente specializzato sulla ricerca, l’innovazione, la didattica e la formazione, verrà promosso un commissario “in via straordinaria”. Questa decisione è stata accettata dalla Commissione Cultura, ma in vista di ciò sono molte le preoccupazioni da parte del Comitato Docenti di Sostegno (Cds). Tale scelta sembra vada a “centralizzare” il potere da parte del Governo sulla gestione delle istituzioni formative ed educative del Paese, mettendo in difficoltà i docenti durante la fase di assunzione.

Il Cds, infatti, ha denunciato la decisione di nomina del nuovo commissario Indire:

“Sosteniamo che l’elezione da parte del Governo di un commissario straordinario per l’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) evidenzia un chiaro intento di accentrare il controllo su un ente che dovrebbe godere di indipendenza. Questo è un tentativo di controllo sistemico su ogni organismo pubblico”. 

Inoltre, il Comitato ha aggiunto:

“Tale intervento appare in contrasto con i principi costituzionali di autonomia scolastica e rispetto delle professionalità. Il controllo centralizzato su enti di ricerca come l’Indire comporta rischi significativi, tra cui la compromissione della libertà di ricerca e innovazione, elementi cruciali per il progresso scolastico. Questa disposizione potrebbe trasformarsi in un meccanismo coercitivo, ostacolando lo sviluppo di progetti formativi specifici per le esigenze locali”.

Insomma, sembra che secondo il Cds questo “processo di commissariamento” vada a minare la professionalità e l’incolumità dei docenti di sostegno, intenti a formare e supportare studenti con “necessità” e bisogni diversi.

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