Diaframma contraccettivo: cos’è
Il diaframma contraccettivo è uno dei metodi anticoncezionali che la donna più utilizzare durante i rapporti sessuali per scongiurare gravidanze indesiderate o la trasmissione di malattie veneree. Si tratta di una piccola cupola soffice di silicone medico o lattice montata su un anello di metallo abbastanza malleabile e pieghevole. Attualmente in Italia è sempre meno utilizzato perchè, a differenze del preservativo, non risulta totalmente affidabile oltre ad essere difficoltoso da inserire soprattutto per le giovani donne poco esperte.
Leggi anche:
- Metodi contraccettivi più sicuri: quali sono?
- Sesso: la contraccezione e i miti da sfatare;
- Preservativo: come si mette;
- Pillola contraccettiva: cos’è e come funziona.
Diaframma contraccettivo: come funziona
Così come il preservativo, il diaframma contraccettivo rientra nei metodi anticoncezionali a barriera. La donna dovrà inserirlo in prossimità del collo dell’utero qualche momento prima del rapporto sessuale. In questo modo il diaframma, una volta introdotto in vagina, funge da barriera tra la parete vaginale anteriore e la cervice dalla parte posteriore isolando il collo dell’utero. Non essendo totalmente affidabile come anticoncezionale, è consigliabile abbinarlo a determinate sostanze dette ‘spermicide’: lo spermicida va spalmato all’interno della cupola di gomma, dalla parte posta a contatto con l’apertura della cervice uterina, poco prima d’inserire il diaframma.
Diaframma contraccettivo: applicazione e conservazione
Il diaframma dev’essere inserito completamente all’interno della vagina, posizionandolo in prossimità del collo dell’utero, che corrisponde all’incirca ad una distanza di 2,5 cm dall’osso pubico. In genere l’applicazione deve avvenire qualche minuto prima del rapporto sessuale e deve essere effettuata con calma per non rischiare un posizionamento sbagliato. Successivamente, si consiglia di togliere il diaframma anticoncezionale solo dopo 6-8 ore dal rapporto completo, per dare modo allo spermicida di agire. È bene ricordare, però, che il diaframma non dev’essere tenuto in vagina per più di 24 ore. In generale può essere utilizzato in modo variabile dai sei mesi ai due anni, ovviamente seguendo precise indicazioni per quanto riguarda la conservazione. Dopo ogni rapporto si raccomanda di lavarlo accuratamente con acqua e sapone e di conservarlo in un ambiente asciutto, al riparo dal caldo eccessivo e dall’umidità.
Potrebbe interessarti: Cerotto contraccettivo: cos’è, come funziona e prescrizione