La dislessia potrebbe nascondere una personalità geniale. E, quindi, più che un deficit dovrebbe essere trattato e vissuto come un’opportunità. Questo è quanto dicono i ricercatori dell’Università di Cambridge, che hanno condotto uno studio in merito. Si tratta della ricerca “Developmental Dyslexia: Disorder or Specialization in Exploration?” pubblicata sulla rivista specializzata Frontiers in Psycology. La ricerca, che porta la firma di Helen Taylor e Martin Vestergaard, è giunta ad un’interessante scoperta. Che potrebbe spingere la scuola a rivalutare la dislessia ed il modo con il quale la si approccia.
Cos’è la dislessia
Tutti l’abbiamo sentita nominare almeno una volta, ma non tutti sappiamo di cosa si tratta. La dislessia è una tra le più comuni difficoltà dell’apprendimento che causa principalmente problemi di lettura, scrittura e ortografia. Si tratta di una disabilità di apprendimento che non influenza anche l’intelligenza. Colpisce circa il 5,5 per cento della popolazione. Se una cosa è certa, è che provoca in chi ne soffre se non altro un disagio. Ma secondo quanto è emerso dallo studio di Cambridge, potrebbe essere sinonimo di un grande vantaggio (perlomeno in determinate circostanze).
Dislessia, non deficit ma vantaggio
Gli autori dello studio sostengono che i soggetti con difficoltà nel comprendere in maniera veloce i testi scritti potrebbero trovare altre vie per farlo, vie più comode e funzionali nel loro caso. Al di là delle effettive difficoltà vissute dai dislessici, gli studiosi puntano l’attenzione sul fatto che la dislessia evolutiva sia così diffusa perché ha fornito in passato diversi vantaggi ai nostri antenati. In sostanza, come ha dichiarato il dottor Taylor:
“Trovare l’equilibrio tra l’esplorazione di nuove opportunità e lo sfruttamento dei vantaggi di una scelta particolare è la chiave per l’adattamento e la sopravvivenza e è alla base di molte delle decisioni che prendiamo nella nostra vita quotidiana”.
Ed ancora:
“I sistemi educativi che valutano principalmente la capacità di riprodurre informazioni note, invece di utilizzare le informazioni per sviluppare nuove soluzioni ed esplorare l’ignoto, mettono gli individui più esplorativi in una posizione di svantaggio significativo”.
Cosa dice la ricerca, in definitiva? Che le persone con dislessia hanno punti di forza specifici legati all’esplorazione dell’ignoto che hanno contribuito al successo dell’adattamento e della sopravvivenza della nostra specie. La loro esistenza starebbe a indicare che la nostra evoluzione è stata segnata dall’incertezza. In quest’ottica, la dislessia sarebbe un vantaggio evolutivo che migliora le capacità di scoprire, inventare e creare cose nuove.
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