Dispersione scolastica in calo: Valditara annuncia i successi del Pnrr - Studentville

Dispersione scolastica in calo: Valditara annuncia i successi del Pnrr

Dispersione scolastica in calo: Valditara annuncia i successi del Pnrr

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara diffonde alcuni dati sulla riduzione della dispersione scolastica in Italia: «Siamo in anticipo sul Pnrr grazie a tutor e laboratori».

Negli ultimi anni la lotta contro la dispersione scolastica ha prodotto risultati piuttosto significativi in Italia. Le più recenti rilevazioni, che risalgono al 31 dicembre 2023, mostrano che gli abbandoni scolastici sono scesi al 10,5%, rispetto al 13,3% del 2019, e il 2024 sembra destinato a portare risultati ancora migliori. I dati raccolti da Invalsi, infatti, indicherebbero un ulteriore discesa della dispersione scolastica al di sotto del 10%. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso soddisfazione per questi risultati, affermando che la quota di abbandoni scolastici per il 2024 è stimata al 9,4%: si tratterebbe del minimo storico mai raggiunto prima in Italia.

Lotta alla dispersione scolastica: il piano del Pnrr

Uno degli obiettivi principali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è proprio il contrasto alla dispersione scolastica. Il ministero dell’Istruzione ha lavorato intensamente per ridurre gli abbandoni attraverso il piano Agenda Sud, un’iniziativa volta a intervenire nelle aree più fragili del Paese, e il ministro Valditara ha sottolineato l’importanza di queste iniziative: “Contro la dispersione scolastica sono stati stanziati 325 milioni di euro, tra fondi Pnrr e fondi ministeriali. Si tratta di risorse utilizzate per finanziare attività didattiche, ma anche extracurriculari come teatro, musica e sport pomeridiani”. L’obiettivo è creare un ambiente accogliente per gli studenti, che li coinvolga e li aiuti a sviluppare competenze trasversali, facilitando così la prosecuzione degli studi.

Un focus particolare sulle scuole del Mezzogiorno, dove le difficoltà socio-economiche spesso contribuiscono agli alti tassi di abbandono. Tra di loro, sono stati identificati 245 istituti particolarmente fragili ai quali sono stati assegnati circa 140mila euro per avviare iniziative di sostegno agli studenti a rischio abbandono, con un potenziamento del personale docente per un affiancamento più efficace.

I successi dell’Agenda Sud e il futuro dell’Agenda Nord

I dati confermano che il progetto Agenda Sud sta portando risultati concreti. L’intervento, che include sia supporto didattico sia attività extracurricolari, ha contribuito a migliorare il tasso di successo scolastico in molte aree critiche del Sud Italia. In alcune zone il tasso di abbandono è sceso per la prima volta sotto il 10%, un traguardo che pochi avrebbero ritenuto possibile alcuni anni fa. Tra le iniziative di maggior impatto ci sono la creazione di reti di scuole che collaborano su progetti comuni.

Oltre al Sud, la dispersione scolastica rappresenta un problema anche nelle periferie delle grandi città del Nord e del Centro Italia. Per affrontare queste problematiche, il ministero ha lanciato il progetto Agenda Nord, che mira a contrastare l’insuccesso scolastico in aree urbane complesse, con un finanziamento iniziale di 220 milioni di euro.

Dispersione implicita: un fenomeno in miglioramento

Oltre alla dispersione scolastica esplicita, il ministro ha posto l’accento su un altro fenomeno preoccupante: la dispersione implicita; questa si verifica quando gli studenti, pur ottenendo il diploma, non acquisiscono le competenze previste dal loro percorso di studi. Nel 2024, anche su questo fronte sono stati raggiunti risultati incoraggianti: la dispersione implicita è scesa dall’8,7% del 2023 al 6,6% del 2024, con un miglioramento significativo soprattutto nelle regioni del Sud, dove la percentuale è calata al 9,2%, superando per la prima volta la soglia del 10%. Nonostante questi progressi, ci sono ancora regioni che necessitano di interventi più incisivi come la Campania, con un tasso di dispersione implicita del 15,7%, e la Sardegna, con l’11,3%.

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