Cambiare il genere degli alimenti presenti all'interno dei distributori automatici a scuola. Stop a biscotti, merendine ed altri snack ricchi di grassi, via libera invece a frutta e yogurt. E' la proposta di legge avanzata da tre parlamentari del Partito Democratico, Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio e Luigi Dallai, che sarà discussa dalla commissione Affari Sociali.
"Insieme a prodotti freschi, nelle macchinette potrebbero essere inseriti degli snack a base di frutta secca, che possono dare un giusto apporto di calorie e grassi", ha spiegato l'onorevole Fiorio.
Una proposta che giunge dopo la diffusione dei dati del ministero della Salute, Iss, Miur, secondo i quali un bambino italiano di età compresa tra gli 8 ed i 10 anni su quattro è in sovrappeso. Un trend peggiore rispetto ad altri paesi europei.
"Piano, piano arriveremo a dare ai nostri ragazzi una merenda sana e nutriente", spiega Fiorio, che non nasconde però le difficoltà. "Le aziende che distribuiscono le macchinette non sono per nulla atrtratti dall'idea di cambiare genere di prodotti, perché dovranno far posto a merce deperibile. Ma ce la faremo".
"Cercheremo di fare il possibile affinché bibite gassati e snack ipercalorici non siano più presenti nelle macchinette. I ragazzi devono avere la possibilità di scegliere fra cibi sani", aggiunge l'onorevole Dallai.
Le macchinette distributrici 'salutiste' sono già state sperimentate in alcune scuole. Al Marie Curie di Pergine (Trento), ad esempio, ha adottato distributori con prodotti a chilometro zero e bio, grazie ad una convenzione con la locale Asl, nell'ambito del progetto "Pausa Amica".
La società Sarim, invece, ha ideato una carta di credito con la quale gli alunni acquistano (ma non pagano) i prodotti healthy, ma non li poagano. Tramnite una banca convenzionata, il conto sarà inviato mensilmente ai genitori.