10 CITAZIONI PER FINGERE DI AVER LETTO I CLASSICI. Quando si organizza una cena in casa propria arriva sempre quel temuto momento in cui un ospite, magari ancora un conoscente, inizia a far scorrere la vista sulla vostra libreria, sui cui scaffali sono stati posizionati romanzi classici di grande appeal, ma di cui non avete letto una parola. Nessuno vi biasima in realtà, giacché la vita è breve e bisogna godersela appieno, e non sempre si può trovare spazio per la lettura. Tuttavia probabilmente non sono i morsi della coscienza a farvi sudare freddo, quanto la possibilità che qualcuno vi interroghi sui libri che non avete mai toccato. Se volete scongiurare un simile pericolo bisogna giocare d'anticipo, e il nostro metodo può essere a volte fallace ma di sicuro impatto: quando il vostro conoscente prende in mano il libro temuto uscitevene con una citazione di grande suggestione, con aria di complicità. Nel dubbio nessuno vi chiederà più nulla.
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CITAZIONI LIBRI CLASSICI: 10 DA USARE ANCHE SE NON LI HAI LETTI. Ecco allora la nostra lista delle 10 migliori citazioni per fingere di aver letto i classici.
- Da 1984 di George Orwell proviamo a estrarre l'incipit, che è sempre una mossa di un certo valore: “Era una luminosa e fredda giornata d'aprile, e gli orologi battevano tredici colpi”
- Da Cime tempestose di Emily Bronte una citazione particolarmente inquietante, in linea con il mood del romanzo: “Il terrore mi ha reso crudele”
- Romanticismo assoluto quello tratto da Giulietta e Romeo di William Shakespeare: Mercuzio: “Smetti di pensare a lei”. Romeo: “Sarebbe come smettere di pensare”.
- Tutti la conoscono, ma nessuno sa davvero che viene da qua. E voi invece li stupirete. Anna Karenina di Lev Tolstoj: “Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo.”
- Permettetevi un momento di nichilismo tramite le parole di Ivan, tra i protagonisti de I fratelli Karamazov di Fëdor Michajlovi? Dostoevskij: “Senza Dio e senza vita futura? Tutto è permesso dunque, tutto è lecito?”
- Se invece volete assumere un'aria ecumeniche e di grande saggezza citate Jane Eyre di Charlotte Bronte: “La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe”.
- Non esiste anima viva che abbia letto per intero il mastodontico Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes, per cui potete anche permettervi una citazione non proprio pedante: “Orbene, a tutto c'è rimedio meno che alla morte, sotto il giogo della quale tutti si deve passare, per quanto, quando la vita finisce, ci dispiaccia.”
- Frase a effetto per tutte le occasioni da pronunciare con una posa di estremo maledettismo, cortesia dell'Ulisse di James Joyce: “La storia è un incubo dal quale sto tentando di svegliarmi”.
- Ostentate il vostro rispetto per tutti le esternazioni sentimentali, anche quelle più patetiche, grazie alle Grandi speranze di Charles Dickens: “Il cielo sa che non dovremmo mai vergognarci delle nostre lacrime, perché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti”.
- Altro libro che si è soliti leggere saltando di paragrafo in paragrafo, e quindi particolarmente utile ai nostri fini. Stiamo parlando del Moby Dick di Herman Melville: “Tutti i grandi uomini tragici lo sono per via di qualcosa di anormale. Puoi starne sicuro, tu giovane ambizioso, che ogni grandezza mortale non è che malattia”.
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