10 FRASI DI FABIO VOLO. Fabio Volo: pronunciare questo nome fa fremere di rabbia professoresse di lettere che cercano di spiegare I Promessi sposi ai loro alunni e al contempo provoca un brividino di piacere nelle studentesse che nascondono nello zaino uno dei suoi libri. E in effetti non c’è neanche bisogno di specificare quale, dato che tutti trattano di un single più o meno di successo che intrattiene relazioni mordi e fuggi, perché incapace di amare, almeno fino a che non incontra l’amore della sua vita che gli insegna a vivere. Una trama striminzita, quella dei romanzi di Fabio Volo che ad oggi sono ben otto, rimpolpata da tutta una serie di metafore e pensieri da scatole di cioccolatini che non brillano certamente per sagacia ma neanche per stupidità, essendo l’espressione di un pensiero medio forse più adatto a uno status su Facebook di un adolescente. E che a ben vedere proprio là trova la sua destinazione finale. Certo, da un quasi quarantacinquenne con tanta esperienza – giacché dell’attore-sceneggiatore-conduttore tutto si può dire tranne che sia stato con le mani mani – ci si aspetterebbe qualcosa in più, ma chi siamo noi per giudicare un autore di bestseller?
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FRASI DI FABIO VOLO SU AMORE E AMICIZIA. Per questo non vogliamo affatto commentare con rancore la lista delle 10 frasi più celebri di Fabio Volo, di cui invece proviamo a svolgere una parafrasi.
- (Un posto nel mondo) Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi – In questo caso il messaggio occulto è: prima di prendere un appuntamento col sogno è consigliato fare una chiamata o mettersi d’accordo con Whatsapp. Magari è meglio mettere da parte qualche euro per regalargli uno smartphone, non si mai…
- (La strada verso casa) Si rideva per ogni stupida cosa, si respirava una bontà che avrebbe potuto uccidere in meno di un secondo un intero pullman di cinici – Il genio di Fabio sta proprio qui, nel mescolare i termini – la bontà che uccide – e poi esagerare il tutto evocando un attacco terroristico in cui muoiono decine di innocenti. Il tutto per raccontare la fase dell’innamoramento?
- (Il giorno in più) Sembra quel tipo di donna che magari va al mercato a comprare cose che costano poco e, grazie alla sua fantasia e alla capacità di abbinare cose, si veste in modo originale. […] è un loro talento, comprano quattro stracci, li mettono insieme e diventano femminili e sexy. Sono quelle donne che profumano di mela – Vogliamo ricordarlo così, il nostro Fabio Volo, mentre viene scortato dalla polizia che lo difende da una folla inferocita che lo vuole linciare per avere annusato troppo da vicino la camicetta al sapore di mela di una donna.
- (Esco a fare due passi) Innamorarsi è una droga, amare è una medicina – Tu sei il male e io sono la cura. No, aspettate, quello era Sylverster Stallone in Cobra!
- (La strada verso casa) Si stupiva di come nei vinili il suono fosse diverso. Più caldo e preciso. Una volta un vecchio rocker nostalgico gli aveva detto che i giovani d’oggi sono una generazione di sfigati: mangiano male, scopano male, si drogano male e ascoltano musica di merda, e anche quella la ascoltano male. Nei loro iPhone – E le mezze stagioni non ci sono più perché piove sempre, colpa del governo ladro, e d’altro canto la madre degli sciocchi è sempre incinta perché a guardare troppo l’erba del vicino…
- Un posto nel mondo) Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l’uomo non faccia lo stesso stupido errore con le donne – Stiamo davvero paragonando le donne ai cani che hanno bisogno delle carezze sotto il muso o ai gatti che vibrano mentre si godono i grattini?
- (Esco a fare due passi) I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di un’officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la sopravvivenza. Sono coraggiosi. Gli eroi veri non stanno a cavallo – Verissimo, anch’io quando incasso l’assegno mi sento un po’ Bilbo Baggings che sfugge al drago Smaug, poi c’è il ragazzo che consegna le pizze che assomiglia davvero tanto a Thor e il portinaio che d’estate, in canottiera è spiccicato a Vin Diesel in Fast and Furious.
- (Il giorno in più) Michela era ovunque, nelle briciole di pane schiacciate a tavola dopo cena, dentro il secondo silenzioso, dopo una risata, nel giro lento della ruota della bicicletta quando la portavo in spalle su per le scale, Michela era un pensiero erotico mentre bevevo il caffè – Va bene, il caffè è un eccitante, lo sappiamo tutti. Alcuni cibi sono afrodisiaci, è risaputo, però proprio non vogliamo sapere cosa fa Volo sull’androne delle scale di casa sua. Sopratutto da solo e con l’ausilio di una ruota della bicicletta.
- (Le prime luci del mattino) Con il passare degli anni è sicuramente meno faticoso sopportare il silenzio che un discorso che non interessa più – Fabio Volo non dovrebbe accusare così tanto le critiche, suvvia. Nessuno vuole impedirgli di scrivere o parlare in radio o recitare, giusto?
- (La strada verso casa) Marco rispettava la scelta di lei, però dopo si alzava, andava in bagno, chiudeva gli occhi e si scopava la vestaglia di sua madre – No comment, ritiriamo quanto detto poco sopra per la frase precedente.
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