5 RAGIONI PER VEDERE STAR TREK LA SERIE DALL'INIZIO
Gli appassionati di fantascienza, nonché di serie TV da vedere di fantascienza. possono dividersi facilmente in due schieramenti contrapposti: quelli che preferiscono Star Trek e quelli che amano Star Wars (poi ci sono gli entusiasti di tutti e due, ma per loro Dante ha ideato un girone infernale a parte).
Da una parte dunque coloro che amano la fantascienza delle idee, in cui vengono tratteggiati problemi filosofici, etici, morali e scientifici con l'ausilio di tutti i topoi del genere, e dall'altra coloro per i quali la fantascienza è soprattutto pistole laser, avventure su pianeti esotici, creature mostruose e civiltà affascinanti.
In attesa che arrivi in televisione la nuova serie di Star Trek, dal suggestivo sottotitolo di Discovery, ci è parso il caso di fare ordine tra i pensieri, ragionando sui motivi per cui le tre stagioni classiche da 79 episodi totali rimangono ancora un caposaldo. Ne abbiamo trovati 5, ed eccoli qui di seguito.
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STAR TREK: PERCHÈ RIVEDERE GLI EPISODI DELLA SERIE TV
Pronti allora? Ecco 5 buoni motivi per rivedere i vecchi episodi della serie TV Star Trek:
- Il rapporto tra il capitano Kirk e Mr. Spock: impetuoso, carismatico, manesco e impulsivo il primo, freddo, razionale, logico e distante il secondo, i due personaggi principali della serie vivono il più classico dei legami di rispetto e fiducia che unisce le strane coppie di cinema e tv. Sono tantissimi poi i gustosi siparietti che li vedono scontrarsi opponendo le proprie differenti filosofie di vita, spesso con battute imperdibili che col passare degli anni hanno fatto nascere tra gli spettatori il desiderio che tra i due succedesse qualcosa di romantico.
- Il fondamentale ottimismo della serie: non che manchino le morti tragiche, le battaglie e gli scontri armati, ma uno dei fattori di originalità della prima serie di Star Trek è proprio o spirito positivo con cui vengono affrontati i problemi. La situazione di pace generale in cui si trova la galassia, per quanto osteggiata e messa in pericolo più volte, rimane però fondamentalmente tale, e solo nelle serie successive vedremo il precipitare degli eventi.
- Il multiculturalismo dell'equipaggio dell'Enterprise: in un tempo in cui era davvero difficile vedere attori non – bianchi sulla televisione americana, una serie di fantascienza si permetteva di affiancare un russo – Pavel Chekov, una donna di colore – il luogotenente Uhura – un giapponese – Sulu – e anche un alieno, facendoli tutti convivere in un futuro in cui evidentemente certe differenze erano state superate. E non parliamo poi del clamoroso bacio interraziale tra Kirk e Uhura…
- La tecnologia di Star Trek: negli anni '60 gli effetti speciali esibiti dalla serie, che lo ricordiamo era assolutamente low budget, erano all'avanguardia. E d'altro canto per mettere in scena le tecnologie avveniristiche come il teletrasporto o i phaser c'era bisogno di una grande inventiva. Ma poi pensiamo anche a cose come ai mezzi di comunicazione a distanza, oppure ai traduttori universali di cui si servivano i personaggi, che hanno anticipato alcune invenzioni odierne (gli smartphone, per fare un esempio).
- Il senso del ridicolo involontario: per quanto amiamo visceralmente la serie non possiamo infine far notare come al giorno d'oggi ci facciano sorridere le tute spaziali a mò di pigiamoni, oppure la sacrificabilità estrema dei membri dell'equipaggio di basso rango, che perivano a manciate in ogni episodio, o ancora certi alieni realizzati evidentemente con costumi di gommapiuma. In realtà tutto parte del fascino vintage di Star Trek, che è senza dubbio invecchiato benissimo.
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(Foto: courtesy of Bad Robot Productions, Paramount Pictures, Skydance Productions)