Epifania: significato del 6 gennaio e dei doni dei Re Magi
Epifania: significato del 6 gennaio e dei doni dei Re Magi

Epifania: significato del 6 gennaio e dei doni dei Re Magi

Epifania, cosa significa? Scopri il significato del 6 gennaio e cosa simboleggiano i doni portati a Gesù dai Re Magi.

Forse non festeggerete più appendendo calze alla finestra (anche se qualche genitore più tradizionalista non fa mancare di recapitare dei dolcetti ai figli cresciuti), ma della Befana associata alla festa dell’Epifania probabilmente saprete più o meno tutto, grazie ai vostri ricordi infantili. Potete invece dire la stessa cosa riguardo alla festa religiosa dell’Epifania e i suoi più famosi protagonisti, ovvero i Re Magi?

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Epifania: cosa significa e perché si festeggia il 6 gennaio

Anzitutto vale la pena far notare che non sempre il 6 gennaio e la spedizione dei Magi in cerca del neonato Gesù sono state collegate. Nei primi secoli alcune comunità cristiane celebravano infatti sia la nascita di Gesù e la sua manifestazione di Signore del mondo nello stesso giorno. I primi cristiani poi festeggiavano il Natale non il 25 dicembre ma proprio il 6 gennaio: la prima data venne adottata nel IV secolo in parte basandosi su documenti storici della Palestina e in parte per sovrapporsi al rito del Sol Invictus della tradizione pagana. Una volta stabilito il giorno della nascita di Cristo venne dunque anche fissata l’epifania al dodicesimo giorno successivo, un numero nient’affatto casuale. Questo almeno per la Chiesa occidentale, dato che quella Orientale denomina la festa Teofania e la celebra il 19 gennaio (con Natale il 6 o il 7).

Festa dell’Epifania: i Re Magi

Ma veniamo ai Re Magi, che a dire il vero sembrano essere più il frutto di una successiva rielaborazione che delle solide figure presenti nel racconto evangelico. Del terzetto si fa infatti rapida menzione nel Vangelo di Matteo, che li descrive come astronomi e sacerdoti persiani – zoroastriani che sulla scia di un astro particolarmente luminoso (la stella cometa) da Oriente arrivano fino a Gerusalemme per onorare Gesù.

Solo le successive tradizioni cristiane diedero un nome ai tre Magi – Melchiorre, Gaspare e Baldassarre – ma anche il titolo di Re, una vera e propria fisicità e addirittura il loro numero, che a seconda dei documenti che si consultano è incerto. Come si è detto, infatti, i Magi vengono considerati dei saggi, sacerdoti e astronomi dell’Impero persiano, e questo dettaglio è importante perché si tratta della prima attestazione di uomini religiosi di un’altra cultura che adorano Gesù. Il titolo regale è stato attribuito per realizzare una profezia veterotestamentaria per la quale il futuro Messia sarebbe stato adorato da alcuni re.

Epifania: il significato dei doni dei Re Magi

Infine un accenno anche ai doni, che conosciamo tutti: si tratta di mirra, incenso e oro. Il primo è il più importante, e in un certo senso l’attributo di Cristo – “unto del Signore” – deriva da questo: si tratta di un’erba medicinale da cui veniva prodotta una resina che mescolata con degli oli formava unguenti usati durante le cerimonie religiose. L’incenso invece è un attributo sacerdotale, dato che veniva utilizzato nei templi, e indica proprio la dimensione di officiante di Gesù. L’oro, invece, è il più semplice da decifrare, in quanto simboleggia la natura di Re dei Re del figlio di Dio.

Epifania: le tradizioni folkloristiche

Le tradizioni folkloristiche associate all’Epifania sono alquanto simili, e comprendono tutte lo scambio di doni e il consumo di dolci. Da segnalare c’è però la produzione delle galette des rois del Nord della Francia: si tratta di pasta sfoglia fatta al forno e a volte ripiena che viene cucinata anche il 6 gennaio. In questa occasione, per festeggiare i Re Magi, in una galletta del mucchio viene nascosta una figurina che rappresenta un Re, e colui al quale tocca viene trattato come il sovrano della giornata, cui si deve obbedienza e riverenza.

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