GAY PRIDE: COS’È, QUANDO NASCE E CHI LO FINANZIA
Marce, manifestazioni, rievocazioni, giornate della comunità, feste da ballo e grandi feste celebrano il famoso Gay Pride in tutto il mondo, simbolo positivo contro la discriminazione e la violenza verso lesbiche, gay, bisessuali e transessuali per promuovere la loro auto-affermazione, la dignità, l’uguaglianza dei diritti, aumentare la loro visibilità come gruppo sociale, costruire comunità, e celebrare la diversità sessuale e varianza di genere. Tutta la comunità LGBT, ma non solo, si unisce sotto i colori della bandiera arcobaleno per rivendicare il diritto ad essere ciò che si è, senza muri e barriere. Il Gay Pride è festa ma anche impegno politico e sociale. Ma cos’è il Gay Pride? Conoscete le motivazioni storiche di questa festa? Oggi parleremo proprio di questo, per porre l’attenzione ad un fenomeno di vasta portata che coivolge ogni anno anche le nostre città con eventi e sfilate di carri.
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GAY PRIDE: COS’ È E QUANDO NASCE
Il mondo è bello perché vario, perché diverso; provate ad immaginare un mondo uniforme, dove tutto è uguale e tutti sono uguali, che mondo sarebbe? L’espressione inglese Gay pride, che significa letteralmente: “orgoglio gay”, si riferisce infatti al concetto di “Fierezza gay”, l ‘orgoglio di essere quel che si è, e quello di Gay Pride Parade, la marcia dell’orgoglio gay che ricorda i moti di Stonewall del 1969. Tutte le le iniziative che si svolgono ogni anno in occasione della “Giornata dell’Orgoglio LGBT“, nei giorni precedenti o successivi alla data del 28 giugno, commemorano la rivolta di Stonewall di New York del 1969, data simbolica di inizio del movimento di liberazione omosessuale. Il simbolo con maggior importanza del “Pride” è bandiera arcobaleno, anche nota come Rainbow Flag. Il Gay Pride è un elogio alla libertà di essere ciò che si è, in base alla propria natura, e ovviamente di andarne fieri e di gridarlo al mondo.
GAY PRIDE: I MOTI DI STONEWALL
I cosiddetti moti di Stonewall furono una serie di violenti scontri fra gruppi di omosessuali e la polizia a New York. La prima notte degli scontri fu quella di venerdì 27 giugno 1969 quando la polizia irruppe nel bar chiamato “Stonewall Inn”, un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village. È considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione gay moderno in tutto il mondo. Per questo motivo il 28 giugno è stato scelto dal movimento LGBT come data della “giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” o “Gay pride“. Simbolo dei moti di Stonewall è diventata la donna transessuale Sylvia Rivera, che si vuole abbia iniziato la protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto.
IL GAY PRIDE IN ITALIA
L’evento è organizzato in varie date comprese tra maggio e settembre dalle Comunità LGBT delle rispettive città e regioni, per mettere in evidenza la disparità di trattamento giuridico (per esempio non possono sposarsi o comunque essere riconosciuti dallo Stato come coppia con tutti i diritti legati a detto riconoscimento) che subiscono queste persone che quotidianamente vedono lesi o non riconosciuti diritti che dovrebbero essere universalmente tutelati specialmente in quelli che sono gli Stati più moderni, evoluti e democratici. In Italia, a partire dal 2013, anno in cui il Pride nazionale fu assegnato a Palermo, si sperimenta una nuova organizzazione delle manifestazioni creando una sinergia tra tutti i Pride del territorio nazionale, chiamata “Onda Pride”. Quest’anno edraà protagoniste le città di: Brescia, Pavia, Varese, Palermo, Arezzo, Milano, Udine, Cosenza, Reggio Emilia, Siracusa, Bologna, Roma, Rimini, Sassari, Potenza, Catania, Genova, Napoli, Brescia, Latina, Bari, Gallipoli, Torino, Alba.
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GAY PRIDE: MA CHI LO FINANZIA?
Il Gay pride è finanziato da molte fondazioni, organizzazioni, che rendono possibile questa’ondata arcobaleno. A livello mondiale finanziano il Gay Pride nomi altisonanti come la Goldman Sachs, George Soros, JPMorgan. Meritano un cenno anche il Goldman Fund di San Francisco (che nel 2000 ha devoluto ben due milioni di dollari alle organizzazioni gay), la Rockefeller Foundation (con circa 60.000 dollari annui), ma anche gruppi come Kodak, Hewlett-Packard, American Airlines, Apple, AT&T, BP, Chevron, Citigroup, Credit Suisse First Boston, Daimler Chrysler, Dell, Deutsche Bank, Ernst & Young, Estee Lauder, Intel, Ibm, J.P. Morgan Chase & Co, Johnson & Johnson, Levi Strauss & Co, Merril Lynch, MetLife, Microsoft, Nike, Pepsi, Toyota, Ubs, Xerox e, soprattutto, Motorola, oltre alla Fondazione Playboy (che da decenni finanzia le organizzazioni gay). Tutti sostegni finanziari a fondo perduto. Sono molto attive le raccolte fondi: per esempio, In Italia, Lush, la catena inglese di “cosmetici freschi fatti a mano” ha lanciato una campagna chiamata #GayIsOk, con un originale sapone ricoperto da brillantini d’oro chiamato “Amore”. L’azienda sperava di raccogliere 350.000 euro, da distribuire tra l’organizzazione internazionale AllOut ed ad altre associazioni LGBT nel mondo e la campagna ha avuto un successone. Il Gay Pride è quindi appoggiato economicamente da moltissimi finanziatori delle organizzazioni omosessuali. Quesst’anno il Roma Pride avrà molti sostenitori: sponsor ufficiali saranno Vitasnella e Taffo, un’azienda di pompe funebri, e i sostenitori principali saranno Vodafone, Joi+ condoms e Lovelab.
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