Halloween è già un lontano ricordo. Attenzione però per c’è chi dell’arte del travestimento si guadagna da vivere.
Si tratta del cosplay, sintesi di “costume” e “play”, significa appunto “giocare”, “recitare” indossando un costume appartenente al mondo dei fumetti con particolare riferimento a quelli giapponesi. Il fenomeno ha avuto origine proprio in Giappone, e così il personaggio rappresentato da un “cosplayer” viene spesso scelto tra quelli dei manga e delle anime. La scelta può arrivar fino al mondo dei videogiochi e dei videoclip, ai giochi di ruolo, ai film e telefilm.É fenomeno che in Giappone e negli Stati Uniti è molto diffuso, e che inizia a prendere piede anche qui in Italia.
Un esempio di chi ha trasformato questa passione in professione è Giorgia Vecchini, che oggi è una delle cosplayer più famose del mondo, grazie alla consacrazione ufficiale nel 2005, anno in cui ha posato per Vogue America, vestita da Wonder Woman e ha vinto il "World cosplay summit" che si tiene ogni anno proprio in Giappone.
Ora in Italia si contano circa quattro mila cosplayer, un vero fenomeno in crescita soprattutto tra i teen. Di fatto, però, è una pratica alla portata di tutti.
Occorre molta passione, attenzione per i dettagli e costumi studiati nei minimi dettagli, dall’abito al trucco, passando per capelli e accessori. Oggi, migliaia di persone girano il mondo vestite come i personaggi dei fumetti: la possibilità è quella di partecipare a convegni, fiere e anche a trasmissioni tv, per la realizzazione di videoclip e di set fotografici a tema.