Approfittando delle vacanze di pasqua ho colto l’occasione per andare a visitare L’ Irlanda, la terre verde per eccellenza, patria della famosa guinness e di alcuni dei maggiori scrittori inglese del secolo scorso quali Joyce e Wilde.
Atterro all’aereoporto di Shannon vicino alla costa atlantica e non lontano dalla cittadina gaelica di Galway. Dopo un breve tragitto in auto arrivo nei pressi dell’oceano, in cima alle scogliere più alte d’Irlanda le Cliffs of Moher, alte centinaia di metri suelle quali sotto si ifrangono spumose le onde dell’oceano. Verso sera arrivo nella cittadina di Galway sulla foce del fiume Corrib e che si pare sull’omonima baia. Galway è la città più grande della regione nord-ovest è sede di un università e alla sera offre un atmosfera frizzante offrendeo una vasta serie di pub, ristoranti e fish ‘n chips.
Il giorno dopo rimettendomi in viaggio procedo verso sud, arrivando alla città di Killarney capoluogo della regione più occidentale e punto di partenza per visitare i numerosi laghi della zona e molti castelli che riempiono il paesaggio circostante. Da Killarney parte anche la lunga strada costiera che percorre tutta la penisola di Kerry ricca di piccoli paesi di pescatori e di spiagge miste tra scogliere e sabbia. La terza sera dopo aver percorso tutto il ring of Kerry raggiungo la parte più a sud dell’isola e la cittadina di Kinsale nella contea di Cork situata nell’omonima baia, sul cui capo è possibilie visitare il fortino inglese del 1600 eretto a difesa della città dagli attacchi francesi e spagnoli. Il quarto giorno partendo da Kinsale inizio il percorso di avvicinamento verso Dublino, inframmezzato dalle visite alla cittadina di Cork, la seconda d’ Irlanda, e alla Rocca di Cashel nell’entroterra irlandese, nel cui sito archeologico è presente la torre principale, una vecchia abbazia, la sede arcivescovile e la cattedrale gotica ormai priva della copertura superiore, dall’alto delle sue mura è possibile ammirare il verde paesaggio tipico irlandese, inframmezzato da alberi e dai numerosi greggi di pecore.
Un paio d’ore dopo aver lasciato la rocca di Cashel si arriva a Dublino, la città più grande d’Irlanda,
situata sulla foce del fiume Liffey sulla costa orientale dell’isola. La cosa più caratteristica della città sono i colori: i palazzi sia quelli più antichi del centro che quelli più recenti tendono a mantenere un colore rosso acceso, oltre ai portoni di casa che sono rigorosamente colorati ed è difficile trovarne due uguali attaccati.
Le vie principali sono O’Connel’s street l’arteria principale della città situata in centro e che divide un po come il fiume la città in due zone: la Northside più operaia e popolare, dalla southside storicamente l’ara più borghese della città. Non lontano da O’Connel’s street è situata Temple Bar la via dei locali e il cuore pulsante della vita notturna dublinese, in cui sembra carnevale per 365 giorni l’anno: dal tardo pomeriggio fino a sera la via si riempie infatti di gente e di movida. Di giorno lascia spazio maggiormante alle antiche attività della via come l’arte da strda ormai quasi del tutto spostatasi verso Grafton street la via dello shopping dublinese non lontano dall’Uninversità.
Alla sera del quinto giorno, dopo esser passato per scogliere, castelli, laghi, dopo essermi immerso nell’aria frizzante e festosa dei dubliners e aver percorso quasi 500 km, mi imbarco sull’aereo per l’Italia, lasciando sotto di me un isola incantevole che racchiude in se più di 1000 anni di storia e cultura.
Di Luca C.