Protagonista a vent’anni di uno dei fil più importanti e attesi della stagione cinematografica. E per questo destinata a restare sulla bocca di tutti per diversi mesi, nonostante un nome quasi impronunciabile. Mia Wasikowska è la candida Alice scelta da Tim Burton per il suo capolavoro, finalmente disponibile nelle sale a partire da oggi. A dire il vero l’intuizione originaria dell’istrionico regista era quella di affidare alla più nota Anne Hathaway la parte della giovane protagonista del film, ma il rifiuto dell’attrice newyorkese esplosa con Il Diavolo veste Prada ha spianato la strada alla semi-sconosciuta ragazza australiana di origini polacche, che al suo attivo fino ad allora aveva solo una manciata di apparizioni in film e telefilm non di primissimo piano. Ma il geniale Burton ci ha visto lungo anche questa volta: Mia è destinata ad una brillante carriera, il parere di critici e addetti ai lavori è unanime.
Mia, lAlice voluta da Tim Burton
Astro nascente del cinema hollywoodiano, la ventenne Mia Wasikowska è pronta a spiccare il volo dopo Alice in Wonderland. Il regista è rimasto stregato: E un volto nuovo, fresco, perfetta per la mia Alice
“Per arrivare a lei ho visto tantissime ragazze, professioniste e non, in video e di persona – afferma Burton – La mia Alice è ancora bambina ma è anche un’adulta con una sua anima vecchia e un po’ malinconica. E Mia ha tutte queste qualità. In più è anche un volto nuovo e fresco”
Alice, nella versione burtoniana, è una ragazza indipendente, che decide di combattere e ribellarsi per non sottomettersi ad un futuro già scritto. Una lettura quasi femminista dell’opera di Lewis Carroll. E la giovane Wasikowska è riuscita ad incarnare alla perfezione l’Alice immaginata da Burton.
Dopo Alice in Wonderland il mondo di Hollywood è pronto ad accogliere Mia a braccia aperte: Gus Van Sant, altro maestro della cinematografia, l’ha voluta fortemente per il suo prossimo lavoro, Restless; l’attrice originaria di Canberra sarà inoltre l’eroina Jane Eyre nella trasposizione del celebre libro di Charlotte Bronte.