MIGLIORI FILM COMICI: QUELLI CHE FANNO RIFLETTERE. Quella della commedia è l'arte di fare ridere della vita in qualunque modo possibile, sia che si tratti di un rumore proveniente dal basso ventre proprio al momento meno opportuno, o che sia un'assurda riflessione sull'inefficienza della democrazia ai tempi di Internet. Non sempre i due espedienti sono separati in modo netto – e ci sono persino comici che riescono a commuovere a colpi di pernacchie – ma c'è da dire che la maggior parte dei film che prediligono la seconda strada vengono reputati mediamente più intelligenti e portatori di un messaggio che riesce a far riflettere lo spettatore.
FILM DIVERTENTI DA VEDERE: I FILM COMICI CON UNA MARCIA IN PIU’. Se anche voi nutrite qualche pregiudizio sulle cosiddette commedie intelligenti sappiate che siete capitati nel posto giusto: abbiamo preparato per voi una lista di film comici in grado di farvi scompisciare dalle risate ma senza essere dimenticati dopo cinque minuti dalla termine della visione.
- Il dittatore (2012): Sacha Baron Cohen non sarà certo il più fine degli attori comici, e infatti tanta delle sue battute sono molto grezzo e gustosamente ignoranti. Ma in questa parodia di un dittatore mediorientale prende alla berlina con una certa forza sia tutti gli eccessi e le ingiustizie dei regimi di quei luoghi che il trattamento riservato agli stranieri negli Stati Uniti.
- Four Lions (2011): si può ridere di un'immane tragedia come quella del terrorismo, sopratutto in questo periodo? Questo film britannico ce lo dimostra, facendoci calare con una certa sensibilità nei panni di quattro membri pasticcioni di una cellula jihadista che decidono di organizzare un attentato durante una maratona che si svolge a Londra.
- Tropic Thunder (2008): Ben Stiller è forse più conosciuto come l'autore e interprete di Zoolander, ma molte delle sue regie sono tanto esilaranti quanto intelligenti. E questo film con Jack Black e Robert Downey Jr. è forse il migliore della sua carriera, costituendo una sapida satira dei film di guerra e in generale dell'industria hollywoodiana, con tanto di attori pronti a qualsiasi idiozia pur di conquistare un Oscar.
- Qualcosa è cambiato (1997): il talento luciferino e folle di Jack Nicholson e un protagonista che è un vecchio scrittore misantropo, razzista, intollerante e ossessivo compulsivo, come ciliegina sulla torta. Un film del genere potrebbe ridursi a una gloriosa sequenza di insulti al mondo, eppure c'è anche spazio per l'introspezione con un bel ritratto di una persona che scopre troppo tardi di poter amare.
- Thank You for Smoking (2005): diretta da Jason Reitman, in questa pellicola seguiamo i tentativi del protagonista interpretato da Aaron Eckhart di essere considerato un buon padre dal figlio. La cosa però si scontra con la professione dell'uomo, che è il responsabile della gestione dell'immagine pubblica della lobby del tabacco, mentre i suoi migliori amici rappresentano quelle delle armi da fuoco e dell'alcol.
- Benvenuto Presidente! (2013): e se Giuseppe Garibaldi – non l'eroe dei due Mondi ma un cittadino qualsiasi con la faccia di Claudio Bisio – finisse per un errore a finire il Presidente della Repubblica italiana? Onesto, volenteroso, ma assolutamente goffo e inadeguato al ruolo, il protagonista riesce a poco a poco a inserirsi nei meccanismi della politica tricolore portando una ventata d'aria fresca.
- Fratello, dove sei? (2000): diciamo la verità, l'Odissea di Omero, per quanto varia e suggestiva, non è proprio una lettura eccitante. E allora come si spiega l'ilarità continua di questo film dei Coen che dal poema epico hanno tratto la struttura narrativa adattandola per una storia ambientata negli anni '30 americani con protagonisti tre evasi di prigione?
(foto: Il Dittatore, Courtyesy of Universal Pictures)
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