Il Piercing all’ombelico
Chi di voi non ha un piercing alzi la mano! Nel mondo occidentale questa pratica è davvero molto diffusa: fori sui lobi delle orecchie, piercing al naso o sulla lingua o ombelico, ma anche in luoghi dove non batte il sole. Insomma, una vera e propria moda per ornare il proprio corpo con brillocchi, brillantini, cerchietti… Ce n’è per tutti i gusti in effetti. Addentriamoci nel mondo del piercing, in particolare del navel piercing! Sapete cos’è? Questo termine, in inglese, indica il buco all’ombelico: scopriamo il suo significato ma anche i pericoli di questa pratica.
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Body Piercing: origini della pratica
Il piercing, dall’inglese to pierce, “perforare”, indica la pratica di forare alcune parti del corpo superficiali allo scopo di introdurre oggetti in metallo. Un tempo, quando erano usati anche l’osso, il corno, l’avorio, definiva lo status sociale di un individuo all’interno del proprio clan, tribù o villaggio, allo scopo di distinguersi, di riconoscersi come superiore rispetto agli altri, in una società dove determinare i ruoli assunti da ogni membro all’interno della tribù era fondamentale per la sopravvivenza. Oggi è una moda a tutti gli effetti. In effetti la pratica nasce come rituale e anche oggi, nonostante le nostre culture non abbiano punti in contatto con quelle del passato, il piercing può essere ancora fatto per motivi di religione, di spiritualità, per tradizione o semplice moda e conformismo, o per emulazione. Oggi è più un segno di ornamento però, tra l’altro molto diffuso.
Piercing all’ombelico, una moda contemporanea: origini
Il navel piercing, o piercing all’ombelico, è una delle forme più comuni di questa pratica, soprattutto per le ragazze. Secondo la tradizione, infondata però, già nell’Antico Egitto era molto diffuso forare questa parte del corpo, pratica riservata alle classi aristocratiche quale segno del loro status sociale. Al di là della suggestione, non c’è nessun documento archeologico o storico che possa attestare la pratica del piercing all’ombelico nella storia dell’umanità, perciò dobbiamo rimandare tutto ad una moda piuttosto moderna, nata e diffusa grazie ai media, ai video musicali e alla semplice emulazione. Più precisamente era il 1993 quando la supermodel Christy Turlington sfilò a Londra con il piercing all’ombelico. Da quel momento la cultura pop ha fatto il resto: i più vecchiotti ricorderanno, per esempio, il videoclip degli Aerosmith Cryin’, quando Alicia Silverstone si fa fare un navel piercing!
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Navel piercing: una moda ampiamente diffusa
Dagli anni ’90 ad oggi il navel piercing è diventato di moda, soprattutto tra le giovanissime, che lo sfoggiano con molto orgoglio. Anche se è una pratica facile da realizzare, bisogna sempre stare attenti e bisogna sapere che, anche se parliamo di una semplice operazione, può comportare dei rischi per la salute, soprattutto se il piercing non è fatto da professionisti seri e se non vengono rispettate le norme igieniche stabilite per legge. Se volete farlo, dovete pensarci bene e conoscere le conseguenze. Soprattutto, informarvi, per evitare spiacevoli sorprese. Le infezioni, infatti, sono sempre in agguato.
Navel piercing: rischi, pericoli e conseguenze
Vediamo allora in quali rischi si può incorrere facendo il buco all’ombelico e i problemi che possono sorgere quando non si rispettano le regole dei piercing. Partiamo con le più gravi ed estreme:
- Il granuloma intorno alla ferita
- Il rigetto
- Il fibroma, tumore benigno che cresce sotto il piercing
- Le infiammazioni e le irritazioni cutanee sono un rischio elevato
Altre complicazioni possono essere rappresentate da:
- La presenza del monile può creare problemi in gravidanza, ostacolare alcuni movimenti e interferire con gli abiti.
- Reazioni allergiche ai metalli (nichel)
- Lesioni da “strappo”
- Dolore cronico
- Formazione di cheloidi
- Migrazione e/o incarceramento del piercing
- Propagazione di infezioni all’encefalo
Forare l’ombellico può comportare inoltre:
- sanguinamento con possibile contaminazione dell’operatore, e dello strumentario
- contaminazione del sito da parte di microrganismi ambientali o veicolati dal piercer
- contaminazione mediante strumenti non sterili. Basti pensare che il solo uso di aghi non sterilizzati o, meglio ancora monouso, comporta un rischio del 16% di contrarre l’epatite B, del 12% di contrarre l’epatite C e dello 0,5% di contrarre l’AIDS.
Se si verifica ciascuna di queste infezioni, il piercing va rimosso!!! Alcune sono possibilità remote, certo, ma possibili, quindi valutate bene tutto prima di fare il piercing all’ombelico. Soprattutto, una volta presa la vostra decisione, non sottovalutate quanto stiamo per dirvi. Ecco i nostri consigli e quello che bisogna sapere prima di fare il navel piercing!
Piercing all’ombelico: tutto quello che dovete sapere prima di farlo
E ora, veniamo alle raccomandazioni:
- prima di tutto dovete sapere che l’ombelico è una zona molto sensibile ma soprattutto è una parte del nostro corpo dove si annidano i batteri: un vero e proprio ricettacolo di germi, quindi è davvero molto importante curarsi bene perchè una ferita in quella zona può davvero infettarsi in modo serio!
- bisogna quindi curarsi in modo adeguato: la fase di cicatrizzazione dura dai 3 agli 8 mesi. In questo periodo occorre disinfettare la zona almeno due volte al giorno con sapone antibatterico e acqua e sale (o bicarbonato) per la prima settimana. Se l’ombelico risultasse ancora infiammato, continuate con le prescrizioni e in caso, consultate il vostro medico.
- finché il buco non è completamente cicatrizzato non bisogna cambiare il gioiello, né toglierlo.
- non dormite a pancia sotto, per evitare sfregamenti.
- evitate l’esposizione al sole, non fate il bagno al mare e non entrate a contatto con la sabbia.
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