PASQUA EBRAICA: TRADIZIONI E DIFFERENZE
Vi siate mai chiesti qual è la differenza tra la Pasqua cristiana e la Pasqua ebraica? La Pasqua ebraica e quella cristiana, per chi non lo sapesse, hanno storia e tradizioni diverse, in quanto ricordano avvenimenti differenti. Oggi vi chiariremo proprio questo spiegando le differenze tra fede, tradizioni e leggende.
Per ripercorrere le origini della Pasqua nelle due religioni che la celebrano, l’ebraismo e il cristianesimo, dobbiamo rifarci ai testi della Bibbia. In entrambi i casi si festeggiano importanti momenti di rinnovamento e si passaggio a una vita nuova. Curiosi di sapere il cosa consistano queste differenze? Per farlo nel modo più chiaro possibile prima spiegheremo in cosa consiste la Pasqua Cristiana per poi passare al setaccio tutti i rituali e le tradizioni della Pasqua ebraica.
Parliamo prima della Pasqua, la festività cristiana che celebra la Resurrezione di Cristo, avvenuta nel terzo giorno dopo la sua crocifissione al Calvario, così com’è descritto nel Nuovo Testamento. È preceduta da un periodo di penitenza lungo 40 giorni, la Quaresima al quale fa seguito la Domenica delle Palme, giorno nel quale viene ricordato l’arrivo del Messia a Gerusalemme. La Domenica di Pasqua è una festività mobile. La sua data non è fissa sul calendario civile. Il primo Concilio di Nicea (325 d.C.) stabilì che la Pasqua sarebbe stata celebrata nella 1° domenica dopo il plenilunio seguente l’equinozio di primavera (21 marzo) per cui la data della Pasqua è sempre compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile.
La Pasqua è la festa religiosa più importante del Cristianesimo. Nei primi tre giorni, dal lunedì al mercoledì, la liturgia è dedicata alla riconciliazione con Dio. Il giovedì si apre con la Messa del Santo Crisma, nella quale sono benedetti i tre oli santi usati nella somministrazione dei sacramenti (il Santo Crisma, l’olio dei Catecumeni e l’olio degli infermi) e si conclude con la Messa “in Cena Domini”, in ricordo dell’Ultima Cena, con la cerimonia della Lavanda dei piedi e con la processione solenne all’Altare della Reposizione, dove Cristo sarà adorato nel “Sepolcro”.
Il Venerdì è il giorno dedicato alla contemplazione con lo svolgimento della “Via Crucis” che ripercorre l’ultimo giorno di vita di Gesù; il sabato è dedicato alla riflessione e alla preghiera e si conclude con l’accensione del cero e la Veglia Pasquale, composta di quattro momenti: la Liturgia della Luce (benedizione del fuoco e preparazione del cero), la Liturgia della Parola (letture della parola di Dio), la Liturgia Battesimale (benedizione dell’acqua battesimale) e la Liturgia Eucaristica (rinnovamento del mistero pasquale della resurrezione). La domenica è dedicata alla festa della Resurrezione di Gesù all’interno della Chiesa e delle famiglie cristiane. Il fuoco come espressione del trionfo della luce sulle tenebre, l’acqua come elemento purificatore attraverso il quale si compie il Battesimo e il cero come simbolo di Cristo che illumina la vita dell’uomo sono gli elementi che caratterizzano la Pasqua cristiana.
LA PASQUA EBRAICA TRA TRADIZIONI, RITI E RELIGIONE
Le origini della Pesah, la Pasqua ebraica, fu istituita la sera precedente l’esodo dall’Egitto; è una festa annuale nel corso della quale gli ebrei ricordano l’attraversamento del Mar Rosso, che sancì la liberazione, per mano di Mosè, dopo 430 anni di schiavitù in Egitto. Il popolo ebraico venne infatti condotto da Mosè nella Terra Promessa, la Palestina, dopo un viaggio lungo 40 anni attraverso il deserto. La Pasqua ebraica inizia con il plenilunio di marzo e ha una durata di otto giorni nel corso dei quali vi sono celebrazioni che seguono riti antichissimi ben precisi Gli Ebrei dicono così: “Pesach zeman charutenu” ,“Pasqua tempo della nostra liberazione”.
Si tratta della festa centrale del loro ciclo liturgico. Sono i capitoli 12-13 e 14 dell’Esodo a parlarci dei momenti che la precedono e seguono la fuga dall’Egitto, in particolare ricordiamo la descrizione della notte della traversata del mar Rosso verso la Terra Promessa in cui il Signore forma il popolo d’Israele ed è in questo preciso momento che per la religione ebraica nasce l’identità di popolo e proprio durante questo pellegrinaggio verso Canaan riceveranno il dono per eccellenza, la Torah, il Pentateuco, sigillo del patto stipulato col Signore. Solo accogliendo la Torah, Israele sarà completamente libero di poter servire il suo Dio nella Terra ricevuta in dono.
La Pasqua ebraica, parola che deriva dal termine ebraico “Pesach”, “passare oltre”, ha una liturgia precisa che segue le indicazioni bibliche presenti nel Pentateuco: dall’epoca della diaspora, infatti, si celebra il Seder di Pesach, il Servizio della Pasqua, un pasto commemorativo con diversi elementi simbolici, durante il quale vengono lette e seguite scrupolosamente le indicazioni dell’Hagaddah di Pesach, il “libro della leggenda”, una raccolta di testi rabbinici con le indicazioni da seguire.
PASQUA EBRAICA
I rituali sono moltissimi, tutti con un preciso significato simbolico: le case delle famiglie ebree la sera precedente alla viglia di Pesach vengono ripulite da ogni traccia di lievito e di alimenti lievitati perché questo rappresenta il peccato, la malvagità, per cui eliminare ogni traccia di hamez significa far pulizia da ogni peccato. Si prendono, poi, dei pezzetti di pane, nascondendoli per casa, in modo che i bimbi possano trovarli; una specie di “caccia al tesoro” per i piccoli, effettuata a lume di candela, con uno scopo fortemente educativo, intrapresa solo dopo la benedizione (“Benedetto sei Tu Signore Iddio nostro, Re del mondo, che ci hai santificato coi tuoi precetti e ci hai comandato con lo sgombro dell’hamez”).
I pezzi di pane trovati vengono messi da parte sino al mattino seguente, per essere bruciati. La cerimonia più importante si tiene la prima sera con la cena, il primo Seder di Pesach, in cui vengono utilizzate 4 coppe di vino più una coppa, detta “la coppa di Elia”, del vino rosso, pane azzimo, uno stinco d’agnello o un collo di pollo arrostito che rappresenta l’agnello portato al Tempio per essere sacrificato. Tanti sono gli elementi simbolici impiegati: le verdure o erbe amare per rappresentare l’amarezza della vita, una ciotola con acqua salata per indicare le lacrime versate dagli Ebrei in Egitto, in cui vengono inzuppati sedano, cipolla cruda o patata sbucciata e bollita, una ciotola con dentro il charoset, una sorta di impasto o marmellata di frutta e frutta secca in ricordo della malta d’Egitto utilizzata dagli schiavi israeliani per fabbricare i mattoni. Questi ingredienti simbolici vengono posizionati in un vassoio particolare (ke’ arà), utilizzato in occasione del pasto di Pasqua. Al centro del piatto del Seder, in un vassoio coperto da un panno bianco o in una sacca bianca a tre scomparti (“tasca della matzah”), si adagiano tre pani azzimi, selezionati in base al processo di lavorazione. L’azzimo, conosciuto come “pane dell’afflizione”, è simbolo di servitù, è il pane del povero, segno della partenza improvvisa e frettolosa degli Israeliani dal paese d’Egitto.
In tavola, durante il Seder, viene sempre lasciato un posto vuoto con la Coppa di Elia posta davanti, dalla quale nessuno deve bere perché è riservata all’Elia delle profezie, ossia a colui che annuncia la venuta del Messia escatologico. Il posto, perciò, rimane vuoto nel caso egli venga. Elia, secondo l’Ebraismo, verrà e porterà con sé il Messia. Infine, dopo che gli adulti hanno bevuto la quarta coppa di vino, l’ultima prevista dal rituale, i bambini corrono ad aprire la porta di casa e tutti i commensali, in piedi, esclamano: Baruch haba b’shem Adonai! (“Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”). La celebrazione si conclude, poi, con canti tradizionali che ricordano la potenza di Dio e la comune fede.
PASQUA EBRAICA E PASQUA CRISTIANA: DIFFERENZE
Sono moltissime le differenze tra le due Pasque: il Seder ricorda la liberazione operata da Dio durante il periodo della schiavitù d’Egitto, ponendo anche l’aspettativa per la liberazione ad opera del Messia, mentre per il Nuovo Testamento dei Cristiani, il Messia è già giunto tra noi ed è Gesù Cristo. Questa è la sostanziale differenza, al di là dei precetti, dei rituali ecc.., con la Pasqua cristiana. È una differenza abissale perché i cristiani celebrano la resurrezione del Messia, Dio fatto uomo sceso sulla terra per salvare gli uomini, mentre per gli ebrei questo Messia deve ancora arrivare. Anche i testi sacri di riferimento sono diversi: gli ebrei si rifanno al Vecchio Testamento, mentre i cristiani seguono i rituali del Nuovo Testamento.
Un’ultima differenza è data da quando cade la Pasqua ebraica: da sempre è celebrata in corrispondenza della luna piena di marzo-aprile, quindi quest’anno sarà da lunedì 22 aprile fino a alla sera del 30 aprile.
PASQUA 2024
Ora sono chiare le differenze? Ora che abbiamo spiegato bene in cosa consistono, ritorniamo alla Pasqua cristiana. Ecco tutte le tradizioni della Pasqua cristiana. Uova, poesie, frasi, pranzi…e non dimentichiamo i compiti per le vacanze e tutte le idee per festeggiare. Ecco tutto quello che vi serve:
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