TIM BURTON: LA FILMOGRAFIA COMPLETA. Chi non conosce la filmografia di Tim Burton? Maestro del nuovo cinema gotico, amante dei freak e degli outsider, il più eccentrico dei registi Hollywoodiani: sono solo alcune delle definizioni in cui si è tentato di imprigionare questo regista, un autore che con i suoi film ha segnato l'adolescenza di tante persone, un artista in grado di trasformare il proprio immaginario privato in immaginario collettivo.
FILMOGRAFIA DI TIM BURTON: I TITOLI INDIMENTICABILI. Chi, infatti, ormai, di fronte a certe immagini o a un certo stile non si è sorpreso almeno una volta a dire che si trattava di qualcosa fatto “alla Tim Burton”? Noi della redazione abbiamo quindi deciso di rendere omaggio alle sue opere ripercorrendo la sua filmografia, dagli esordi relativamente oscuri fino alle mega-produzioni dell'ultimo periodo.
Pee-wee's Big Adventure (1985): uscito sbattendo la porta dalla Disney, dove lavorava come animatore, Burton ha esordito con questo film, a metà tra l'avventura per ragazzi e la commedia, che ha riportato alla ribalta Paul Rubens, comico caduto in disgrazia a causa di alcuni guai giudiziari.
Beetlejuice – Spiritello porcello (1988): Burton inizia a fare sul serio in questa commedia venata di horror in cui una coppia di sposini defunti che infesta una casa si rivolge a un esorcista in grado di scacciare i viventi. Caratteristicamente la simpatia dello spettatore è orientata verso il mondo dei morti, più vivace e sincero rispetto a quello ipocrita e monotono degli uomini.
Batman (1989): nelle mani di Tim Burton il Cavaliere Oscuro diventa un uomo che scappa dalla società indossando un costume, come d'altro canto fanno tutti i suoi antagonisti a partire dal Joker.
Edward mani di forbice (1990): un ragazzo lasciato incompiuto dal suo “creatore” (che lo dota di due paia di forbici al posto delle mani) si scontra con un mondo che odia e ha paura della sua diversità. Inizia qui la collaborazione con Johnny Depp, attore feticcio del regista.
Batman – Il ritorno (1992): nella saga di Batman fa il suo esordio anche il Pinguino e il film assume sempre più i contorni e le caratteristiche di un cartoon dal vivo.
Ed Wood (1994): il tributo di Tim Burton a uno dei suoi eroi, il maestro del cinema di serie Z Ed Wood, è una commedia commovente in bianco e nero che esalta l'amore per la settima arte anche quando mancano soldi, mezzi tecnici e talento.
Nightmare before Christmas (1993): non è il regista ma solo il produttore, tuttavia la storia del signore di Halloween Jeck Skeletron che vuole essere amato dai bambini e per questo rapisce Babbo Natale è un perfetto esempio dello stile del cineasta.
Mars Attacks (1996): rivisitazione stralunata della fantascienza degli anni '50, che si diverte a prendere in giro tanto gli stereotipi di quel periodo quanto i personaggi di potere, rappresentati come dei perfetti idioti.
Il mistero di Sleepy Hollow (1999): tra i film più seri di Burton, è la libera interpretazione di un racconto dell'orrore del 1800, in cui un investigatore ante litteram cerca di risolvere il caso di alcuni omicidi attribuiti al Cavaliere senza testa.
Il pianeta delle scimmie (2001): remake del classico della fantascienza del 1968, è noto soprattutto per il suo finale che ha fatto molto discutere per lo stravolgimento in pieno di quello iconico dell'originale.
Big Fish (2003): il potere della fantasia e della narrazione è al centro del più commovente dei film di Burton, che racconta il tentativo di un uomo di scoprire quanto ci sia di vero nelle storie fantastiche raccontate dal padre ammalato gravemente.
La fabbrica di cioccolato (2005): altro remake, questa volta in chiave pop e coloratissimo, della parabola fantastica per bambini Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato. Stupiscono gli effetti speciali, ma il risultato finale non ha convinto tutti.
La sposa cadavere (2005): nuova incursione nell'animazione, e altro viaggio nel mondo dei morti e degli spiriti, in cui un impacciato gentiluomo è diviso tra la fidanzata e la sposa fantasma che ha contribuito a risvegliare.
Sweeney Todd (2007): debutto nel musical per Burton, che adatta in chiava gotica e sanguinosa il già cupo originale formato da Stephen Sondheim. La storia è quella di un barbiere che, come un novello Conte di Montecristo, accusato ingiustamente perde tutto e dopo 15 anni decide di vendicarsi dei suoi persecutori. Lasciate ogni speranza o voi che guardate.
Alice in Wonderland (2010): Burton è alle prese con la computer grafica e la motion capture in questa pellicola che racconta il ritorno di un'Alice ormai più che adolescente nel Paese delle Meraviglie. Grande successo di pubblico, ma la critica ha storto il naso.
Dark Shadows (2012): il cineasta riesuma un'oscura soap-opera degli anni '60 in cui un vampiro ultracentenario fa ritorno nella sua vecchia casa e prende a vivere insieme ai suoi discendenti. Strano mix di orrore e commedia, è per ora l'ultima opera in cui è comparso Johnny Depp.
Frankenweenie (2012): versione allungata del cortometraggio che Burton aveva realizzato per la Disney nel 1984, riprende la mitologia del mito di Frankestein con un cane resuscitato al posto del mostro.
Big Eyes (2014): biopic che racconta la storia vera di Margaret Keane, pittrice conosciuta per i suoi ritratti di bambini dai larghi occhi, vissuta all'ombra del marito che per anni si è spacciato come l'autore dei suoi quadri.
(Foto: Courtesy of Columbia Tristar)
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